consiglio - le onde cancellano i segni
sulla battigia, una dopo l’altra
con ritmo regolare ridispongono
le idee, ne fanno tangram differenti
che indicano diverse soluzioni.
E ne esci rinfrancato, vedi chiaro
come se fosse svanita la nebbia.
Buonanotte alle stelle, a Vega e Antares,
alla musica che suona lontano
in un giardino dove si fa festa.
Buonanotte a questo giorno che va,
la sua tessera presto finirà
a comporre il mosaico di ieri.
Buonanotte al giorno che verrà,
alle lenzuola fresche di bucato,
alla luce che filtrerà all’alba.
E buonanotte a te, amore mio,
che dal pensiero passi già nel sogno.
2018
Insegui le parole dentro te,
navighi tra i flutti, tra le Sirene
e i Leviatani, tenendo le vele
al vento dall’alba al tramonto, quando
torna a turbarti il volto di Nausicaa.
Sei Odisseo e dalla tolda del giardino
osservi il mare notturno ondeggiare
di migliaia di lucciole tra l’erba.
2018
La notte si consuma e noi lontani
in attesa del giorno sospiriamo.
Non è più la voce della memoria
che mi risveglia, non sono quei fuochi
di ieri che muoiono nelle braci
del mattino nel bivacco del letto.
È un bagliore incantato che proviene
da te, da me, che incomincia a sorgere.
2018
Cani e aerei si dividono la notte:
questi abbaiano a un’ombra che si muove,
quelli portano il loro rombo cupo
sotto le nuvole fradicie d’acqua.
E nel nostro letto di primavera,
quando spunta la luce del mattino,
già sciogliamo le vele alle illusioni,
ossessive come i latrati, sorde
come i voli su una rotta invisibile.
2018
Ho ascoltato cantare il vento lungo
le muraglie stanotte - proveniva
da levante e sibilava infilando
i fossi dove le primule attendono,
vibrava sulle lamiere ondulate,
scuoteva rami e persiane suonandoli
come uno xilofono. Ho ascoltato
cantare il vento: aveva la tua voce.
2018
In questa notte tropicale, figlia
di Maracaibo o di Kuala Lumpur,
non so dormire - così penso a te
e incastro tessere di puzzle, queste
nostre vite, questo amore incredibile
che strappa i giorni come cartoline.
È un castello di carta illuminato
dalla luna, fragile come un sogno,
bello come le ali di una farfalla.
2017
La notte a volte penso i tuoi pensieri
- alcuni li chiamano sogni ma
invece io so che mi sintonizzo
sulla frequenza della tua anima,
dove la cicatrice che ai primordi
la separò rossa ancora duole.
Così, abbandonate le difese,
dormo e mi lascio invadere da te.
2017
Al bicchiere di cognac della luna
ho legato stasera i miei pensieri
- non li vedi quei fili colorati
che scendono dai due corni di bronzo?
Alzati sulle punte, riesci a prenderli?
Ogni nastro è un bacio che ti mando
da questa notte di aprile odorosa
di lillà e nostalgia di te.
2017
Sussurro il tuo nome alle stelle, un mantra
d’amore in questa notte solitaria.
E ti sento vicina - qui, nel cuore,
tu lo sai che ci sei sempre, seduta
comoda a sorseggiare tè, la stanza
profumata di sapone e lavanda.
Sussurro il tuo nome, come un ragazzo,
e sembra che Sirio brilli di più.
2017
In questa notte nata senza te
conto le stelle e incido i miei segreti
sulla scorza rugosa della luna.
Il mio cuore, il tuo cuore ne contengono
tutta la luce che goccia sul prato
il suo inutile nettare d'argento.
So che mi stai pensando in qualche luogo
in qualche stanza oltre le case buie
- e pensarti, in fondo, è essere con te.
2017
“D’une caresse au seuil de notre nudité
L’univers s’impose subtil”.
ÉLUARD, Poésie ininterrompue
La notte ha migliaia di stelle - spilli
puntati ad imbastire l’universo -
sotto quella sua volta affrescata
cerchiamo l’infinito dentro noi.
Nulla possono le nostre metà,
sono miseri granelli di sabbia
nella clessidra dell’eternità.
Per trovarlo dobbiamo essere Uno.
2017
Sono questi i colori della notte,
le luci calde che inondano strade
e fanno brillare il sale rimasto
dopo l'ultima ondata di gelo.
Navighiamo nel buio alla ricerca
di un'insegna di caffè, beduini
abbindolati dalle stelle, certi
di ritrovare se stessi nell'oasi.
2017
Se capita che smarrisco il tuo faro
nella notte - chi naviga conosce
l’ansia feroce dell’oscurità -
sono perso, mi sento abbandonato.
Sprofondo in quel vuoto come in un gorgo
tra le fauci di Scilla e di Cariddi
e quel buio che è l’assenza di te
lo temo più delle colonne d’Ercole.
2016
"E la notte è un pugno
di stelle e di allegria".
-- Mario Benedetti
Come hai augurato tu è una buona notte
- le stelle brillano lassù e spalancano
mondi all'immaginazione. Ne seguo
la rotta, navigo la Via Lattea:
da qualche parte sotto questo cielo
adesso forse dormirai e nei sogni
dolce farà capolino il mio bacio,
quello che ti ho mandato proprio ora.
2016
La vastità della notte riverbera
di luci - le colline nell’oscuro
intrico di boschi, le astronavi
dei supermercati appena chiusi
ai confini della vecchia statale,
le stelle che scintillano lassù.
La notte è un mare, anzi un oceano,
che continua a fluire onda su onda
e noi in essa tranquilli navighiamo.
2016
La notte espone tutti i suoi gioielli,
collane di luci sulle colline,
stelle sparse a manciate lungo il cielo
e il monile d’argento della luna.
E noi, come due isole sperdute
in quell’oceano vasto di buio,
comunichiamo senza una parola
inviandoci vaghi segnali in codice.
2016
È già scesa la notte e sui lampioni
impazzisce una scura sarabanda
di falene - così si brucia l'anima
intorno alla fiamma dell'amore.
Ma è una fenice che risorge in sé
amando e più ama più si rafforza.
Te lo dico stanotte, te lo dico
ancora: «Tu non sai quanto ti amo».
FOTOGRAFIA © KOOBASSOFF
2016
Nel brivido arancione della sera
suonano leggere le tue parole
- l’amore è fuoco che brucia tranquillo
nel tramonto che dissipa le nuvole.
E forse noi siamo davvero l’arco
che sorregge la notte se di questa
notte siamo gli artefici segreti
in qualità di eterni innamorati.
2016
Nella notte di stelle è un damasco
blu dorato la cupola del cielo
- non seguo le rotte degli aeroplani
in volo verso chissà quale scalo.
Ho sguardi solo per il desiderio
da esprimere mentre un consunto bolide
incide la sua corsa come un graffio.
E quel desiderio - lo sai - sei tu.
2016