Provo a risolvere enigmi del sogno
- viole e violini e la tua nudità
fiorita nel chiarore del mattino.
Ma non rispondono le marionette
dei miei pensieri, i fili sono rotti
o lenti, i gesti risultano falsi.
Rimango come sempre con in mano
un brandello inservibile - rimani
conchiglia nella risacca del sogno.
Giochi di luce tra il cielo e il fiume
- la primavera stinge in acquerello
le nuvole lanose e il verde tenero.
Dove fiorisce la scilla silvestre
nell’acqua sfuma in riflessi di bronzo
la ciminiera del vellutificio.
E andiamo lungo l’Adda senza fretta,
come ebbri della dolcezza del giorno.
FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
2016
Edward Hopper, Evening wind, 1921
New York, Whitney Museum of American Art
Il vento della sera soffia calmo,
gonfia tende, sussurra le parole
che non sai - fuori la luce riverbera
ancora, tinge un crepuscolo roseo,
scioglie nuvole nel catino grigio
della città. Ma come prigioniera
tu vivi in questo carcere speciale
che non ha altre sbarre se non le tue.
2016
Questo nostro cercarci tra le stelle
è amore, così come lo è l'abbraccio
disperato nell'ultimo tramonto
o il dissetarci con l'oro dell'alba.
Il pensiero improvviso dell'altro
è amore, così come lo è quel perdersi
nello sguardo sognando nuovi mondi.
La nostra fedeltà all'amore è amore.
2016
Splende il mattino allegro di Pasqua
- le campane risvegliano la via
e l'ora nuova scesa nella notte.
Pietro affannato viene dal sepolcro
con un muto stupore scritto in volto,
le donne pensano alla profezia.
I peschi sono fioriti nel sole
e gridano anch'essi «Pace a voi».
2016
dopo Bruxelles
Guardo la sfera arancione del sole
come un frutto di chinotto cadere
bassa sulle case, sui vecchi tetti.
È l’ora in cui si formulano i grandi
quesiti, in cui premono le domande
in cerca di meditate risposte.
E, davanti a così grande bellezza,
come può l’uomo credere nell’odio?
2016
Questa bianca luna di primavera
si è innamorata dei ciliegi in fiore
e racconta alle stelle del suo amore
infilando haiku come perline.
Questa vivifica luna di Pasqua
si tinge del colore dei ciliegi
e da signora della notte splende
alta sulle torce della Via Crucis.
2016
L’alba ha lasciato i suoi passi di vetro
sul campo - giovani piante di grano
lo tingono di verde fino all’argine.
La primavera ha coperto di baci
bianchi i pruni selvatici del bosco
e li ha sposati in un filo di vento.
Al belvedere cerchiamo la mano
l’uno dell’altra davanti alle nozze
annunciate del sole e della terra.
2016
La voce della libertà non tace:
si risolleva e grida più forte.
Non può tacere se il fumo la soffoca
o se esplosioni le spezzano il fiato,
non può sotto la polvere restare
in silenzio, non è muta tra fiamme
e macerie. Questa è la differenza
che i vili mai riusciranno a capire.
2016
Basta cogliere in un soffio di vento
il suono del mattino o l’essenza
perduta della sera - le magnolie
stellate adesso profumano il cielo
e nell’alba pigolano gli uccelli -
e la parola sorge dal profondo,
sgorga come una polla di montagna
la poesia a dire la meraviglia.
2016
“Anche il poeta è stretto
nella sua triste carne".
-- Fernanda Romagnoli
Leggendo le biografie dei poeti
ricostruisco brano a brano quei versi
che ho masticato e rimasticato,
quelle parole che ho rimuginato
nelle notti solitarie - tu vedi,
la poesia sorge dal dolore, dal lampo
improvviso e fugace della gioia,
dalle rosse fiammate dell'amore.
La poesia nasce dalla vita.
2016
La pubertà dei pioppi ingentilisce
la finestra - c’è aria di primavera
nell’umido respirare di marzo
e il profumo speziato dei narcisi
nel bicchiere di vetro di Murano.
Questa è la cronaca della domenica
- aspetto che il sole fori le nuvole
per correre fuori come lucertola.
2016
Notte di stelle, notte blu di marzo.
Canta la primavera nei giardini
dipingendo altre stelle colorate.
Canta anche il poeta haiku di magnolie
mentre scioglie nel cuore la sua pena.
Cantano gli innamorati nel buio
la canzone dei baci perduti.
E canta la luna, bianca signora
alta nel cielo che porta alla Pasqua.
2016
La voluttà di trattenere il fiato:
a questo solo so paragonare
l’apnea lunghissima di questo amore
così intenso da toglierci il respiro.
È un dolcissimo miele che distilla
dal giorno in cui l’arciere senza occhi
ci colpì - ha la purezza infinita
dell’attesa e il fuoco del desiderio.
2016
Cade leggero il petalo di un fiore
- tutto un haiku è il cotogno giapponese.
Qualche poeta lontano avrà scritto
che tutto scorre ma forse è soltanto
ferito dalla fine di un amore.
Avrà altri giorni, avrà nuove stagioni
e nuovi palpiti a gonfiargli il petto.
Sorriderà ad un’altra primavera.
2016
Forse avremo ricordi del futuro,
viaggiatori tra una galassia e l’altra
come tra Milano e New York su onde
gravitazionali - aspetteremo
il volo per il buco nero accanto
e sbucheremo come per incanto
nella stazione di Alpha Centauri.
Intanto attendiamo un treno in ritardo
che forse cancelleranno - la vita
prosegue stanca sul pianeta Terra.
2016
“Né il tempo andato
né gli amori tornano”.
GUILLAUME APOLLINAIRE
Scorre tranquilla l’acqua sotto i ponti
- costeggio il fiume con il suo riflesso
di cielo dove le nuvole e i monti
si sposano con il bruno sommesso.
Così è la vita, così nei tramonti
scintillano gli amori nello stesso
fluire del tempo - così tu racconti
di quello che nel giorno ti è successo.
Siamo immersi nel suo continuo corso
simili a quei riflessi che trasporta
quest’acqua in un perenne movimento.
Lo strillo di un gabbiano mi riporta
qui, distoglie dall’intimo discorso.
E continua il fiume a scorrere, lento.
2016
Resta il dolce indugio di primavera
nella luce dorata del mattino.
In questa ragnatela di minuti
ci abbandoniamo indolenti e leziosi
alle ultime carezze nel più lento
scorrere del tempo - come le gemme
turgide che si aprono e si trasformano
in tenerissime foglie sui rami.
2016
La poesia non è la rosa - nasce
da tutta la cenere che hai sarchiato,
dalla terra arata con fatica.
La poesia è il seme che hai seminato,
è l’acqua che vi hai versato sopra,
la luce dei giorni che l’ha nutrito.
Soltanto il fiore tu vedi, soltanto
la bellezza, e non conosci il dolore.
2016
“Quante ricchezze nella tua immaginazione”.
-- Edward Young, Notti
Ripercorro i miei passi sulla luce
delle fotografie - brilla Roma
nella notte, risplende di riflessi
colorati Venezia, come un orafo
Firenze espone tutti i suoi gioielli,
Torino urla la sua bellezza austera,
mi ammalia Napoli con il suo mare.
Sono uno Xavier de Maistre di provincia:
giro l’Italia e le mie memorie
senza lasciare il diciannove pollici.
2016
Idrovolanti in rotta verso il lago
nel pomeriggio avanzato di marzo:
approderanno al Lario verso sera,
con il cielo ormai tinto di cannella.
Vi giunge più veloce il mio pensiero:
cammina per i vicoli a Bellagio
e sulla passeggiata di Varenna,
li attende a Lecco, sopra una panchina.
2016
Ho la luna nel segno e te nel cuore,
una manciata di stelle negli occhi
e un fiore rosso sbocciato nel sogno.
Ho un’altra illusione tra le mani,
la sabbia umida sotto le scarpe
e passi profumati di salino.
Ho parole che devo ancora dirti,
endecasillabi da ricontare
e una poesia che brucia d’amore.
2016
Altri conoscono quella tua luce,
il limpido sole delle risate,
il cielo che si specchia nei tuoi occhi,
la malinconia grigia delle nebbie.
A me hai assegnato il ruolo che si attaglia
meglio ai miei panni, l’abito del poeta,
del sognatore che cavalca nuvole
e doma le illusioni con la penna.
2016
Guardi dalla finestra di cucina
i tuoi pensieri danzare pesanti
come i tuo seni quando fai l'amore.
L'inverno stende ancora la sua coda
di scorpione tra il grigio e le campagne
e la malinconia stringe l'assedio.
Attendi che sbocci la rosa gialla
di primavera, aspetti che il cielo
si liberi e si riempia d'azzurro.
2016
Di questi giorni che spalanchi avanti
disegni la traccia, segni il confine
a cavallo tra il sogno e l’illusione.
Sono come le nuvole che cambiano
di forma nel cielo continuamente
e non sai più dire a cosa somiglino.
Eppure mi confortano, mi resta
nel cuore un gusto dolce, come il cerchio
lasciato dal bicchierino sul tavolo.
2016
Bevo questo azzurro del cielo come
un cocktail - mi dà una lucida ebbrezza
che mi fa camminare più leggero
nel giorno di festa, nell’aria mite.
Presto lo vedrò agghindato di fiocchi
di ovatta andare lento verso il Po
- il veleggiare placido dei cigni
lo dividerà come un Mar Rosso.
2016
Nella sera di marzo il cielo a oriente
è una lastra di viva azzurrite
illuminata dai raggi di luna.
È un enorme lapislazzulo blu
montato sul castone del pioppeto,
brilla seguendo il muoversi del vento.
Te lo regalo come una promessa
d’amore - presto sarà primavera.
2016
Soffia il vento di marzo, voce roca
del mattino nell’imbuto di case
- i narcisi fioriti nel giardino
ondeggiano come attinie gialle
sul fondale di terra e di erba nuova.
In cielo il gregge si va disperdendo,
pascola via nell’azzurro e sonnecchia
dietro le colline il cane del sole.
2016
Questo gusto dolce di primavera
è certo una categoria dell'anima
- adesso la città arde nel tramonto
che un Nerone qualunque ha appiccato.
Aromi di giacinti si disperdono
nell'aria della sera - invisibili
farfalle che danzano inseguendosi
alla luce dorata del crepuscolo.
2016
“Sono aria i sospiri
e vanno via nell’aria”.
-- Bécquer
Sono fatti di neve i nostri baci,
sono piume, lanugine di pioppi.
E le nostre carezze sono vento,
il soffio umido dello scirocco.
Del sole di agosto sono caldi
i nostri abbracci ma poi viene autunno.
Promettimi di non dimenticare
mai la grandezza del nostro amore.
2016
È fiorita la violetta africana
sul vecchio tavolino del soggiorno
- febbraio mi rammenta che fra poco
esploderà il rigoglio del risveglio.
In quel quaresimale viola uscito
dalle foglie carnose, verdi e scure,
alberga la speranza, la paziente
fragile felicità dell’attesa.
2016
