Ancora non cade il sole - rimane
la luce dorata sui candelabri
dei pini ma la piazza già è in ombra.
I miei ricordi sono azzurri come
l'acqua della fontana, dovrei forse
tramutarli in sogni - certo farà
così stasera la donna elegante
che è uscita dal caffè. Per un istante,
per un gesto, ho creduto fossi tu.
2015
"Per molto tempo ho avuto un volto inutile
Ma ora
Ho un volto per essere amato"
PAUL ÉLUARD
Oscillo sul bilanciere dei giorni,
acrobata sul filo che conduce
al mare - al di sotto due che si baciano
su una panchina, l'erba fresca e verde,
accanto voli di colibrì e rondini,
più sopra un cielo manierista o forse
sono giochi di nuvole nel blu.
Mi perdo nello stagno del tuo sguardo
dove galleggia il fiore dell'amore.
2015
Tu sei lontana stasera - io qui
da solo ad ascoltare il canto triste
della pioggia mentre il buio discende
nella malinconia del crepuscolo
come una piuma di corvo sui colli.
Altrove luci illuminano bar
e fontane, altrove sotto la luna
d’estate andrai sola pensando a me,
sorridendo a qualche cosa di buffo
che ti ho detto e che ora ricorderai.
E questo sogno alla fine mi basta.
2015
Ti ho inseguita tra i pini della sera
- l'acqua della fontana che scrosciava
azzurra aveva in sé vecchie memorie
e ora si accendeva di altre emozioni.
Mi sfuggivi come un'allegra ninfa,
lasciando deserti di te i tavolini
cromati del caffè all'aperto, il viale
ingombro di turisti e souvenir.
Eppure ero felice della corsa:
splendeva in me l'oro del desiderio.
2015
Il tuo nome, la tua immagine sono
il primo pensiero che la mia mente
costruisce nei chiarori dell’alba.
E, naturalmente, sono anche l’ultimo
pensiero quando precipito piano
nelle terre sconfinate del sonno.
Così vieni a popolare i miei sogni,
li fiorisci di te e sei sempre qui.
2015
Resto a guardare la notte dal metro
quadro della finestra - qualche lampo
lontano incide frattali nel cielo
tra geometrie di costellazioni.
Valuto lo spazio che ci separa,
ombre e frantumi, piccoli discorsi
bruciati nel telefono - se fossi
folgore, penso, sarei già da te.
2015
Adesso suonano i notturni e penso
a una luna lontana - il mare e tu
sulla mia spiaggia giocate all'amore.
Le onde ricamano trine di spuma
lasciandoti conchiglie per regalo,
il vento porta l'odore del sale.
Il mio canto ora è la nenia del piano:
si riversa azzurra la nostalgia
sul balcone bagnato dalla luna.
2015
Abbiamo cavalcato gli abissi
come neri destrieri e poi domato
con una mano l’occhio del ciclone.
Siamo riusciti a trovare colori
d’arcobaleno nella notte buia
afferrando la luna per un lembo.
Adesso ci culliamo nel silenzio
e il vento accarezza l'erba leggero.
2015
Quando l'alba ritrova la tua forma
il tuo colore è quello dell'amore,
del mattino che si accende sul mare
e scopre le conchiglie della notte.
Stringerti, abbracciare il corpo caldo,
è la preghiera silenziosa al giorno,
è questo atto di fede nella vita
scagliato come un sasso sulle onde.
“Due ombre una sola notte”.
PAUL ÉLUARD
Che io colga i garofani fioriti
dei tuoi seni - mi chiedi - e la viola
d’amore. Che io mi immerga nel sogno
come un pescatore di spugne e perle,
che io disegni strade inesplorate,
le liberi dal buio e le offra al sole.
Che io sia acqua e mare perché
tu mi possa gonfiare con le onde.
2015
Dove sarà la chiave di te? Il Sol
che dà significato al violino
del tuo cuore, quel piccolo artificio
che sblocca le pareti del tuo cielo...
Libera la porta di quella gabbia
e lasciami volare nel tuo mondo
- per troppo tempo sono rimasto
davanti all'uscio di un sentimento.
2015
Mi hai chiesto se l’amore è un gioco
della mente e intanto sorridevi
e il cielo svaporava dietro noi.
Ho avuto un istante la tentazione
di risponderti: «È il gioco del momento»
ma ho temuto che tu mi fraintendessi.
Invece ti ho guardata in fondo agli occhi
e ti ho detto: «È il gioco della vita».
2015
Di questa notte che pensammo bella
che cosa rimane se non il gesto
che fai con la mano indicando il cielo?
E sembra che tu ne sorregga l’arco,
che, se solo volessi, una cascata
di stelle ne illuminerebbe il buio.
Vieni più vicina, stringiti a me.
Taglieremo via l’invidia del mondo
con il coltello rosso dell’amore.
2015
Io sono il sogno, io sono la luce
che fora il tuo buio, sono il chiarore
che si intravede alla fine del tunnel.
Io sono il domani, sono il futuro
di una speranza accesa nella notte,
sono la fiammella che tieni viva.
E ti basta pensarmi per andare
avanti e sentire scorrere il sangue.
2015
Con il tuo nome nelle mie parole
come un jolly mischiato alle altre carte
anni ed anni, troppi anni ho percorso.
Con il tuo nome dentro la memoria
simile a un doloroso tagliacarte
troppa strada, troppa strada ho percorso.
Con il tuo nome chiuso nel mio cuore
come diamante sigillato in scrigno
la mia vita, la mia vita ho percorso.
Con il tuo nome sempre nella mente
piantato come un chiodo arrugginito.
E tu neanche lo sai. Neanche lo sai.
FOTOGRAFIA © TESCOM
2000
Se basta una parola per sentirci
vicini, leggerci i pensieri come
se fossimo lì - nella stessa stanza
e nello stesso cuore - però quella
parola infine risuona amara
nelle pareti azzurre dell’assenza.
Eppure, ad essa ancora ci aggrappiamo
come naufraghi a un asse di relitto.
2015
E sognarti così, seguendo il corso
fluente delle tue parole, fiume
che discende al mare dell’amore,
è un’ebbrezza che porto nel mattino,
un’euforia di te che mi accompagna.
Così ti spogli della tua sembianza
e diventi la dea che benedice
il mio giorno con il suo dolce nome.
2015
Rosa è la lingua della sera, rosa
come la fascia che riveste i colli
e fa brillare nuvole d’organza.
Abbiamo seminato un sogno un giorno
e adesso lo annaffiamo perché cresca,
lo indirizziamo perché salga alto.
Ci ritroviamo davanti al tramonto
come gli adolescenti innamorati
per nutrirci di una nuova poesia.
2015
Sera di lampi e di tuoni lontani:
tra ovattati colpi di artiglieria
e leggere nuvole vagabonde
ho sorpreso una folgore saettare
rosea nel cielo del tramonto, fiore
più effimero di un fiocco di neve,
eppure così bella, una poesia
di qualche centesimo di secondo.
2015
Affido i miei pensieri al vento caldo
che ha sentore di sale e di pitosfori,
paracaduto semi di tarassaco,
lascio che foglie e barchette di carta
galleggino su questa aria di mare.
Non è dalla memoria che tu vieni
ma da una nuova speranza - appartieni
al domani e lo scrivo a chiare lettere
nella pagina di diario più segreta.
2015
Agnese stende i panni alla finestra,
ha un cuore di bambina e una bandiera
che le sventola leggera tra i seni.
Ha fatto scudo della solitudine
e naviga tra le malinconie
con il suo transatlantico di carta.
Sorride quando è l’ora del tramonto
e il sole incendia il cerchio delle Alpi.
2015
Rigiro le tue parole, le mastico
nella mia bocca, le ridico piano,
le sussurro perché più non mi sfuggano.
Le lascio svaporare lentamente
- se fosse inverno mi diventerebbero
fiato, ma adesso vanno sulle rose
come le dolci api bottinatrici.
E con loro te ne vai pure tu,
vaporosa memoria nella sera.
2015
Piove e le luci della città cadono
nel verde di primavera, diventano
fiori anche i semafori in quest'ora
sospesa al limitare della sera.
Camminiamo lenti e il fiume del traffico
scorre nel viale degli ippocastani
- ti sfioro la mano di tanto in tanto
e sento l'anima rabbrividire.
FOTOGRAFIA © TUMBLR
2015
Potrebbe la dolcezza della sera
sconfinare leggera nell’amore,
approfittando di questa atmosfera,
delle nuvole d’oro luccicanti
nel giardino di Atlante del tramonto.
Le basterebbe entrare indisturbata
nelle nostre anime senza più difesa
e appiccare l’incendio dentro i cuori.
2015
Il poeta è un costruttore di mondi
fittizi, un architetto di illusioni,
un geometra di filosofie.
Parola dopo parola cementa
il suo universo personale, innalza
mille muri, cattedrali di versi.
E lì, come la chiocciola nel guscio,
la verità si rintana sicura.
2015
Accendi questa sera come se
tu fossi luna - estendi il tuo dominio
su queste terre che hai strappato al buio,
materna e femminile donna mia.
Fai splendere di te e del tuo sorriso
questo mio cielo, illumina le nuvole
dorate del crepuscolo e prepara
un’altra notte per il nostro amore.
2015
Il tempo dei gigli e delle calle
è passato - l’amore che facciamo
è un fiore di velluto ricamato
tra le pieghe più scure della notte.
Gli anni sono volati e le illusioni
come le bolle di sapone sono
scoppiate - amami stasera come
se fossimo in quel giardino lontano.
2015
Tu cercavi nella luce del mare
qualcosa, forse un ricordo perduto
o una speranza che ti sorridesse
amica - credevi fosse conchiglia
portata a riva dalla notte nuova,
ciottolo levigato dalle onde.
Invece quando sei arrivato lì,
hai compreso che era già dentro te.
2015
