Nel tramonto venature di pesca
e ragnatele d’argento di un vago
temporale - sono solo stasera
davanti alla tavolozza del cielo,
ti cerco nelle nuvole d’Oriente,
nelle ultime capriole della luce.
Non verrai, lo so. Salirà la luna
come una dea e tu, tu mi mancherai.
2014
Non esistono amori felici
ma per noi due c’è il nostro amore.
LOUIS ARAGON
E dunque che cos’è il sentimento
che noi proviamo? È un territorio
vergine dove picchiare paletti,
dove ipotizzare le costruzioni:
come le aree fabbricabili piene
di erbe secche che si muovono al vento
- l'architetto vi sogna già palazzi,
strade, alberi, vede già persone
che vivono in quelle case, in giardini
che esistono solo nella sua mente.
Come in un sogno ora vive del fascino
del possibile, questo nostro amore.
2014
Non ti ho detto che ti proteggerei,
che delle mie braccia farei una cala
tranquilla dove tu possa ormeggiare,
che del mio corpo io farei uno scudo
dietro cui tu possa ridere o piangere
secondo i casi della vita - vedi,
adesso te lo dico: questo petto
vuole accogliere il tuo capo, le braccia
ti vogliono cingere e trattenere.
2014
Sento la tua carezza sulla pelle
anche se sei lontana adesso - come
quando mi prendi da parte e parliamo
fitto fitto e più non esiste il mondo
oltre quel nostro discorso, oltre il dolce
contatto delle mani, oltre l’abbraccio
che ci stringe in un nucleo, che di noi
fa un’isola composta da due cuori.
2014
La grande sfera del sole al tramonto
è una palla rossa dimenticata
sulla linea azzurra dell’orizzonte
da un bambino chiamato per la cena.
Viaggio lungo le strade della sera
e mi sento felice perché ho te,
perché, una volta arrivato, potrò
narrarti la poesia di questa immagine.
2014
La costruzione di un futuro passa
attraverso variabili di tempo.
Immersi nel nostro eterno presente
non riusciamo a scrutare nelle nebbie
che avvolgono lo scorrere dei giorni.
E quel tempo che cancella i ricordi,
che ci fu alleato e nemico, diventa
a tratti l’invasore o il cavaliere
che ci difende - di questa incertezza,
del volto di Giano ci tormentiamo.
2014
Parole come semi - le affidiamo
al vento senza sapere se un giorno
troveranno terra per germogliare.
E sono navicelle come tigli
e caravelle di una traversata
oltre quelle nostre colonne d’Ercole.
Sono soltanto parole - lo sembrano
almeno - e invece sfidano il futuro.
2014
Il cielo della sera scioglie un velo
di luce rosa sul tavolo, tinge
il terrazzo con un tocco d’artista
rinascimentale - sulle montagne
nuvole manieriste si infiammano
nel crepuscolo come grandi rose.
Dalla più bella cola un giglio d’oro,
pensiero per te lontana, stasera.
2014
È nato e non lo sappiamo - continua
a volteggiare come allegro stormo
sulle nostre teste, sulle nostre anime,
a galleggiare come verde foglia
sulla superficie calma del cuore.
È una voce segreta che ci parla,
che ci prende in disparte quando siamo
distratti e dice che questo silenzio
che intendiamo non è affatto silenzio
ma l’unisono delle nostre voci.
Perché lui è l’amore e noi i suoi figli.
2014
Misuro il tuo corpo fiore per fiore
e sei tu la mia terra - vi ritrovo
le mie radici e la mia meraviglia.
Io vado dai papaveri dei seni
alla magnolia del grembo, dai gigli
candidi e gemelli delle mani
al nontiscordardimé dello sguardo.
Io sono il viandante nel tuo amore.
2014
È tutto semplice, è tutto più chiaro
camminando tra bacche di sambuco
e roveti in cui fiorisce l'alchechengi
sul sentiero avvitato dentro il bosco.
C'è solo il cielo, e la voce del fiume
quasi grida infilando la centrale
- certe volte è necessario smarrirsi
per ritrovare il cammino perduto.
2014
“Le tendre et dangereux
visage de l’amour
m’est apparu un soir”.
JACQUES PRÉVERT
Così confessi l’amore a te stessa
- un improvviso lampo dall’intenso
bagliore, un sogno ripescato al limite
dell’alba quando la luce già occhieggia.
Così prendi coscienza e il sentimento
divampa - hai bruciato ormai la maschera,
reciso le corde che sospendevano
il giudizio, hai suppliziato i dubbi.
2014
Aspettandoti, come innamorato
su una panchina di ferro del parco,
spiumo nuvola per nuvola questo
cielo colorato da Magritte, getto
briciole di vita ai grassi colombi,
leggo il manoscritto dell'ombra steso
sulla polvere grigia della strada.
Così ignoro l'ansia dell'orologio.
2014
Sei fiorita veloce e chiara come
un convolvolo nel sogno dell’alba,
una magia apparsa tra la folla
in un raggio di sole - ti schermivi,
abbiamo trovato un posto tranquillo
per sederci, per parlare di noi.
Ora splende il sole e il mattino lievita,
io ti penso e mi sento rinfrancato.
2014
Come questo cielo che adesso si apre
in una rossa colata di fuoco
e scioglie teli di nuvole scure
abbiamo spalancato alla speranza
il nostro domani, abbiamo lasciato
penetrare la sua luce nei giorni.
Arde a lungo nella sera il tramonto,
ardono ugualmente i nostri cuori.
2014
E nel sogno ti ho attesa febbrilmente
in uno stropicciare di lenzuola
e il buio si spezzava nel baleno,
ne raccoglievo frantumi di specchio
che ricomponevo ricominciando
ad aspettarti - il cotone leggero
delle coltri la tua carne di seta
finché il gallo dell’alba ha cantato
il tradimento di questo mio sogno.
2014
Notte di lampi, una notte di sogni
- un piccolo re che regna sul suo
territorio di desideri arditi,
anche impossibili e assurdi talvolta.
Ed il risveglio è questo ballo triste
con la pioggia a tormentare l’estate
e un cielo grigio steso sulla valle
e sulle strade curve dell’inconscio.
2014
Fu il timore della felicità
forse a perderci - sovente succede
da ragazzi di scegliere una strada
dolorosa, di abbandonare senza
motivo apparente il grande sogno.
A un’altra età - a questa - sono rimpianti
feroci, sono ricordi che sorgono
come fantasmi e sottovoce narrano
un’altra storia, una vita diversa.
2014
Fiorisce la domenica mattina
con questo gusto amaro di ligustro,
disegna voli di colombi in cielo
e nuvole di ovatta dall'Oriente.
Il sole del Leone si nasconde
dietro una coltre di dubbi - sospeso
come un giudizio su questa giornata
che inizia in una strada di campagna.
E intanto i fiordalisi azzurri avvampano
sul ciglio del campo biondo di grano.
2014
Sapeva di salsedine e di mare
il vento che trasportava la sabbia
mentre la luce del giorno cadeva
oltre le siepi, oltre le fontane
incendiando lontano la pianura.
Era un sogno - un sogno rivissuto -
e conteneva tutte le speranze
e solidificava le illusioni
imprigionandole come formiche
in una minuscola goccia d'ambra.
2014
Nel vago di un tramonto ti ritrovo
e sei la frase d'amore perduta
che riprende colore come quelle
nuvole allungate sulla dorsale.
Nell'oro, nel rosso, nell'arancione
riemergono leggere le parole,
si rianimano i baci, le carezze
e il ricordo è una dolce emozione.
2014
Così diverso è il giorno - anche la pioggia
è scesa a stingere il ricordo, a dare
un altro colpo di mannaia al tronco
oramai inaridito di un amore.
Il tempo su nuove strade ha condotto
i miei passi, i tuoi - ad altri gavitelli
abbiamo ormeggiato le nostre barche.
E invochiamo l'oblio che temevamo...
2014
La cicala canta all’estate, chiede
conto di questo cielo alto di luglio
che consuma l’ombra e i prati d’asfalto.
Adesso che più azzurra è l’ora, cede
al turchino del mare l’inquietudine,
galleggia via come una vela bianca.
E nel retino chiaro della sera
faremo balenare tante stelle
per catturare la malinconia.
2014
Il cielo è azzurro come non l’hai visto
mai e la ruta è fiorita di giallo
proprio accanto alla lavanda - i papaveri
islandesi tingono di arancione
l’aiuola, li ho piantati dopo che
te ne sei andata: infiammano il giardino
come la tua assenza fa erba bruciata
nel verde pascolo che era il mio cuore.
2014
Mettiamo ordine, togliamo i vincoli,
chiamiamo con il suo nome l'amore.
Lo so che stasera c’è luna nuova
e le nuvole flottano sul cuore.
Ma il lampo della passione scintilla
dove il giorno lascia il posto alla notte
- il caos trova la sua risoluzione
e il nostro rompicapo è solo un bacio.
2014
E canta l’orchestrina, canta No
woman no cry e balla tutta la gente
- l’illusione di un amore galleggia
come un petalo rosso di papavero
sull’acqua scura della notte nuova.
E canta l’orchestrina Aver paura
d’innamorarsi troppo e tu sorridi
al mio amore - una piccola rosa
di carta sbocciata tra la luna
e il mattino a confondere il tempo.
2014
Gusti l’aroma dell’estate come
una foglia di tè, senti il vigore
della cinciallegra che canta al cielo
da un ramo d’acero, della lucertola
immobile nel sole, del coniglio
selvatico che hai sorpreso tra il folto.
E lentamente vai sotto il fogliame
di luglio con quel sapore di vita.
2014
Della felicità noi dibattiamo,
se l’arte la contempli o se ne astragga.
Costruiamo castelli in aria e poi
con un breve gesto li dissolviamo.
E nei bicchieri il karkadè si vela,
la brocca è un fiore rosso spalancato
sul tavolo di resina - lo vedi?
È già poesia la felicità.
2014
Il tempo passa sugli anniversari,
cambia le prospettive, ridispone
i pezzi sulla scacchiera, rigioca
mosse in una maniera differente.
Adesso il tuo nome è soltanto un’eco
lontana che il vento del mare porta
come un gusto di salso - il ricordo
ha bruciato altri ponti dietro sé.
2014
Questo sogno di appartenenza brilla
sulle nostre vite - talora è argenteo
riflettere di un mare accarezzato
dalla luce, talvolta, più di rado
è uno scintillare di catenelle
quasi che entrambi ne fossimo avvinti.
Ma noi continuiamo ad accatastare
fascine, a dare il mantice al suo fuoco.
2014
Ho steso una coperta d'abitudine
su questo letto di chiodi e vi dormo
pacifico come un bimbo - giaciglio
di petali di rosa adesso è
e il sogno vi galoppa senza freni,
libero come un cavallo nell'alba.
Tu appari con la tua veste di luce
e non esistono spazio né tempo.
DEBORAH VON ZINK, “TROPICAL DREAM”
2014
