Siedi al tavolo di questo bar, bevi
il tuo Earl Grey al bergamotto e segui
pensieri come volute di fumo
che si alzano a spirale dalla tazza.
E la tua tenerezza si rivela
nella linea sottile di uno sguardo
che si avvolge alle cose come un nastro.
Mi parli dei tuoi sogni colorati,
appoggi nuvole sul tavolino
e le dissolvi nel vetro opaco
del locale con un sorriso timido.
Ero come te un tempo e non lo sai.
2013
La donna con la giacca a vento viola
colora il viale grigio del mattino.
Così il lampione illumina le ultime
foglie dei tigli di un giallo dorato.
Comincia a piovere. La donna in viola
fa esplodere un ombrello come un fiore
purpureo e si infila nella stazione
tra la gente in attesa del domani.
2013
Volano nel grigiore le cornacchie,
gridano nel cielo che già si sfa
in una cenere di nebbie e nuvole.
Le luci delle case gialle pozze
- a noi che camminiamo per la via
sembrano oasi dove già la gente
legge e cucina e naviga in internet.
Andiamo verso casa - questa sera
non ci sarà tramonto ma un graduale
scemare di questo grigio nel buio.
E la malinconia ci colpirà
con il suo dolceamaro veleno.
2013
Campane a vento scuotono il mattino,
forse pioverà: l’odore dell’acqua
è nell’aria, fiorisce come sale
sulla pelle, si scioglie nel respiro.
Andremo nella pioggia, ci terremo
stretti sotto l’ombrello indovinando
nel passo l’uno dell’altra il percorso
tra le foglie perdute dall’autunno.
2013
Ecco la grossa conchiglia che un giorno
lontano colsi dalla sabbia dove
mare e fiume si abbracciano - la porto
all’orecchio, risento come allora
il canto delle onde, la risacca,
odo i gabbiani stridere nel cielo,
il frusciare del vento sulle vele.
Ma non sento più la tua voce, amore.
2013
Ti lasci prendere dall’illusione,
costruisci mondi come dei castelli,
ricami bifore e merli e fossati
e ponti levatoi che li colleghino
a questa terraferma del reale.
Ma non si può costruire con la sabbia,
non si può edificare sopra l’aria:
i tuoi manieri crollano con schianto
appena apri gli occhi alla luce.
2013
Bellezza lussuriosa del tramonto,
ti seguo come un sentiero nel bosco
o la strada sul corpo di una donna,
l’arco di pelle tra pelurie bionde.
Lascio che coli come un oro liquido
o rame per coniare monetine,
ti verso nell’imbuto della sera
dal balcone vestito di riflessi.
Tu mi appartieni, sei parte di me
da quando adolescente io smaniavo
d’amore, mi estasiavo nel guardarti
pensando al suo sorriso in qualche posto
d’Italia in fronte allo stesso splendore.
2006
Sono il sorriso che spalancò il giorno
e rovesciò il cielo sulla tua strada,
sono il vento leggero che frusciò
sulla tua gonna e spettinò la spiaggia.
Sono la rosa rossa che appuntasti
sul tuo vestito, sono il bacio lento
che stampammo a marchiare quella sera
in cui capimmo di appartenerci.
Sono l'amore, soltanto l'amore.
2013
- da García Lorca -
A uno spicchio di luna ho raccontato
questo amore di fuoco e di poesia,
gli ho detto che appartiene alla notte,
gli ho domandato di esserci propizio.
E si è guardato attorno circospetto
soffiando sulle nebbie di novembre
poi mi ha mostrato la sua faccia triste
e bianca di Pierrot. Non ha parlato.
Ma giurerei di aver visto cadere
una lacrima dal ciglio bistrato.
2013
Il sole delle quattro si traveste
d’autunno, in gara con le foglie. Gioca
a mescolare i colori, dipinge
qua una pennellata di rosso, là
una ditata rosa sulle case.
E sui treni che fischiano rovescia
una secchiata di grigio e d’azzurro,
poi prende la sua tavolozza e sparge
del viola sui monti, prima di andare.
2013
Espero come brilla nel crepuscolo
dopo un giorno di vento pellegrino
venuto a benedire le montagne
e a rovesciare vasi sui balconi.
Espero come brilla adesso che
la sera è scesa nei cuori perduti
- è la stella degli innamorati
che si pensano da mondi lontani.
2'013
Meraviglie di luce nel tramonto
- azzurro e porpora vanno fondendosi
con armonia di amanti dove il cielo
ruba l'ombra delle torri antiche.
Le case si vestono d'oro - imitano
il colore delle foglie - di viola
le montagne spazzate dal favonio.
A ponente sventolano brandelli
di nuvole ardenti come fuoco.
È l'ora in cui nascono le speranze.
2013
Alla mia smorfia che parve un sorriso
tu rispondesti il tuo ciao passando
e d’improvviso si spalancò il mondo
e si fusero tutte le armonie.
Era una strada che portava al mare,
fiorivano oleandri nei giardini
e le sedie e i tavolini di un bar,
il sole dopo la pioggia tornava.
E tutto era diverso - ero vivo,
nuovo, nascevo solo in quell’istante.
2013
Svaniscono già gli ultimi colori
dell’autunno: l’argento delle nebbie
scende a coprire tappeti di foglie
brunite dalla pioggia di novembre.
Le stelle rosse di un acero brillano
- un firmamento nel mattino grigio:
le seguo come il navigante sperduto
si fa guidare dall’Orsa Maggiore.
2013
Abbracci e baci alla stazione, lei
triste sembra quasi che stia per piangere,
lui cova nella barba il disappunto.
Si separano per ore, per giorni,
per sempre? Li guardo come smagato,
li lascio sciogliersi sotto la volta.
Come se non sapessi che l’amore
è un continuo partire e ritornare.
2013
“Noi siamo onde portate dal vento
- la notte sale e ci sospinge l'una
dietro l'altro: non ci raggiungeremo
che sul litorale di sabbia e sale”.
Ti sbagli: siamo specchi opposti
che si rimandano l'un l'altra e sono
l'uno e l'altra inestricabilmente
fusi in stanze senza tempo né luogo.
2013
Dormo in te - sono il sogno che sragiona
ai confini del giorno, quando si alza
un fantasma d’aurora dalle nebbie.
Sono come tu mi vuoi, sono il tuo
desiderio che infine si realizza,
sono seta e profumo, cuore e nido.
Cerchi di trattenermi quando l’alba
si posa sul cuscino - ma svanisco:
sono un sogno - mi inseguirai nel sole.
2013
Cercavo la galassia ieri sera,
l’avevo vista da un arco di roccia
dello Utah versare quel suo latte
da un cielo intagliato in lapislazzuli.
C’era solo una stella solitaria
appuntata sopra il velluto nero
del Ponente - ma era la tua stella,
quella del ricordo e dell’amore.
2013
Ti riconosco da questo tuo sguardo
che è come un segno iniziatico e apre
le stanze più segrete del tuo cuore.
Ti riconosco e in te mi riconosco
- sono la parte nascosta che emerge
e si salda in sintonie inattese.
Le nostre differenze sono passi
che avvicinandoci noi livelliamo.
2013
Il tempo passa - nuvole e lune
si rovesciano dentro la clessidra
dei giorni, le speranze e i ricordi
si intrecciano in una trama che chiami
vita. Le ore se ne vanno leggere
come farfalle, lasciando profumo
d'autunno nella stanza riscaldata:
un cestino pieno di mele rosse.
2013
Dietro la collina splende l'autunno
dei laghi - un vago sentore di nebbia
e di foglie marcite mentre l'Adda
si sfila dalla sua pelle di biscia
e scivola via verso il grande fiume.
Ritto come una sentinella un tiglio
solitario vigila il campo arato:
ai suoi rami si impiglia la poesia.
2013
"Ovunque tu sia, io ti circondo".
GHIANNIS RITSOS
Io sono l'assediante che ti stringe,
la forza d'occupazione che ha posto
il suo accampamento fortificato
sotto le tue mura e resta a guardarti.
Ma non cannoni o catapulte schiero,
non falangi di arcieri scintillanti
né torri mobili per assaltare
un giorno o l'altro la tua fortezza.
Io ti circondo: io sono il mio amore.
2013
La luce che ci sveglia invidiosa
dei nostri abbracci si fa gialla e grida
come un gallo che il mattino è arrivato
e taglia sul più bello i nostri sogni.
Ti culla come un mare di onde d'oro
adesso che alzata bevi il caffè,
mi sussurra leggera in un orecchio
"Hai visto, amico? Hai visto com'è bella?"
2013
In questo amore c’è tutto: c’è il sole
sbiadito del ricordo e quello vivo
di una spiaggia bruciata dall’estate.
C’è la bambina dei miei primi giochi,
c’è il fuoco ardente del mio primo amore,
la solitudine dell’abbandono
e l’orgoglio di camminare insieme.
Ci sono le città dimenticate
nelle nevi di Natale e le torri
di castelli costruiti nel sogno.
In questo amore c’è tutto, perché
ogni mio passo conduceva a te.
2013
"Quando incontrano l'altra metà di se stesse da cui sono state separate, allora sono prese da una straordinaria emozione".
PLATONE, Simposio
Ci siamo riconosciuti tra tanti,
tra i miliardi di umani sul pianeta
come il bimbo riconosce la madre,
e il navigante riconosce la rotta
dall'odore del mare nella notte.
Nella luce splendente dell'amore
abbiamo fuso le nostre metà
superando la nostra imperfezione.
2013
La poesia del mattino è una preghiera
del cielo che si accende tra le nuvole,
è quell’oro che sovrasta le case,
è la bruma posata come un velo
sopra il colle colorato d’autunno.
Come spirito, discende a sfiorare
le cose, le riveste di una luce
divina infondendo in esse la vita.
2013
Nelle strade gialle d'autunno suona
la voce del tempo - come una corda
d'arpa che vibra al soffiare del vento.
I domani possibili spalancano
finestre in un cielo di pura nebbia,
scavalcano pontili come onde.
Restano lì sospesi, fuori luogo
come una luna nel cielo del giorno,
cerchi di afferrarli e non ci riesci.
2013
Un’alba d’oro e argento ci risveglia
stamattina con nuvole barocche
e la sua luce che sgorga dal fiume,
dalle nebbie che sfumano i canneti.
E un poco manieristi siamo anche noi,
imitatori un po’ di questa grazia
che irrompe ai vetri in fulgido splendore
alla quale diamo il nome d’amore.
2013
“La poesia è fuga dall’emozione”.
THOMAS STEARNS ELIOT
No, caro Eliot. La poesia è l’unica
maniera per rimanere abbracciati
all’emozione. Così l’uno e l’altra
con la corazza lucente di versi
ci lanciamo all’assalto del fortino
della realtà - vaghe frecce scagliamo
contro le mura di pietra e diamante
scalfendone appena qua e là l’intonaco.
2013
Come cade la luce sulle foglie,
come lucida gli ori dell’autunno!
Ora un chiarore soffuso lambisce
i tigli, versa il suo metallo fuso
dal crogiolo del cielo, ridisegna
le ombre già sfumate dai lampioni.
E il giardino di Atlante si spalanca
qui, davanti a me, dove la discesa
termina in un giallo sfolgorare.
2013
