il tempo incasellato nei buongiorno,
i muri rosa dei palazzi in fila,
il trascorrere dei numeri civici.
Come quando comincia l'anno nuovo
e scattano i propositi tra i fuochi.
Invece è finita l'estate e il cielo
azzurro copre la fruttiera del giorno.
Ventuno di settembre, un'altra volta
vengono a festeggiarmi con regali
e bottiglie di vino, con gli auguri
strette di mano e baci sulle guance.
Un'altra boa passata, un'altra tappa,
un'altra perla infilata sul refe.
E cammino su questo mio percorso,
pianto una bandierina e tiro dritto...
2010
«È già finita l'estate» mi dice
e muove un braccio a chiedere conferma
alle ombre cadute tra casa e casa,
all'aria che si tinge della luce
delle insegne, al respiro blu dei colli.
Ma già il crepuscolo versa secchiate
a cancellare il giorno e un'altra notte
scende sulla città. Resta il non detto,
resta questo silenzio tra di noi
come il fresco disceso all'improvviso.
2011
La sera ha luci piene di colori:
le nuvole di ferro e di vinaccia
riverberano sopra i muri bianchi.
Torri lontane ardono nel tramonto,
fumi si levano nell’Occidente
per poi disperdersi sotto la luna.
Il cielo di settembre è un’emozione
che si rinnova – veste di damasco
questo suo sottofondo per i sogni.
2009
C'è l'odore d'autunno nell'aria
serale, c'è questa dolcezza del vivere
che si dissipa nel lento smorire
di un'altra estate e sa di fichi e d'uva
ora che il buio è sceso sui giardini.
Amore, abbracciami, abbraccia stasera
tutta la mia malinconia, cancella
quella lamina affilata di luna.
Miles Sullivan, “Urban reflections”
2011