mercoledì 21 ottobre 2009

Tramonto in cartolina

“Sono cresciuto alla tua ombra.” 
LÉOPOLD SÉDAR SENGHOR

Il tramonto rubava luce ai corpi,
tagliava le nostre nere silhouettes
nel rettangolo di una cartolina.

Le nostre parole restano lì,
sembrano vergate da un drammaturgo.
Le credevamo scritte sulla sabbia
e che un’onda le avrebbe cancellate:
invece sono incise sopra il marmo.


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© Globalcuts


2003

martedì 20 ottobre 2009

Ascolto le tue parole

Ascolto le tue parole - leggere
farfalle volano nell'aria grigia
della stanza, petali di ciliegio
si riversano fuori dal telefono,
galleggiano nella  luce di ottobre.

L'incarnazione della primavera
tu sei, l'amore che si fa visibile,
e la tua luce è una rivelazione
che ai miei occhi schiude orizzonti.

.

© Millennium Murals

 

2009

lunedì 19 ottobre 2009

Finestre al sole

Finestre al sole, vestite d’autunno,
riflessi del vento che porta foglie.
L’amore è un ricordo che si affaccia
oltre i vetri come un giorno d’estate
e torna insistente senza sapere
che è giunta la stagione del rimpianto.

 

Diane Romanello, “Autumn Threshold”

 

1987

domenica 18 ottobre 2009

Il giorno è stato lungo

Il giorno è stato lungo e bello, terso
come il cielo appeso alla vallata.

A mezzo il colle si levava un filo
di fumo – è tempo per i contadini
di bruciare le stoppie e foglie secche.

Non ho pensato a te neanche un momento,
anzi soltanto quando una ragazza
ha svoltato con la tua andatura.

Segno che anche dall’amore si guarisce.


Hazel Barker, “Farm near Guillaumes”

2008

sabato 17 ottobre 2009

L’onisco

L’onisco sale il muro con lentezza.
Vorrei anch’io prendere così la vita,
gustare il sole timido di ottobre,
la brezza che percorre i fili d’erba.

Come le nude bagnanti dei Naif
ingenue in fiumi colmi di ninfee,
come quei pescatori sulle rive
che vedono lo scorrere del tempo.

Ma la mia è vita di corsa, fugace
colgo a morsi quei giorni che mi passano
accanto con guizzo di camaleonte.

 

© MirrorPix

 

2002

venerdì 16 ottobre 2009

Sogno dimenticato

"Il ricordo del sogno non è mai il sogno stesso. 
È come una polvere che si scioglie.”
 
ITALO SVEVO

C’eri tu nel sogno dimenticato;
questo solo ho saputo ricostruire:
la tua presenza era così marcata
da farmi male, da lasciarmi un senso
di soffocamento, come una mano
che prema forte sulla giugulare.

Non ho riconosciuto il luogo: piante,
una siepe, tavoli da giardino
ed una tenda a righe bianche e blu
da quadro di Lazzaro o macchiaiolo.
Non ho saputo risalire a fatti
o circostanze, a quei dettagli strani
che i sogni sanno spesso ingigantire.
Ma ho riconosciuto la tua bellezza,
l’incarnato di donna innamorata,
la nudità leggera dell’estate
nel mio sogno svanito troppo in fretta.

Ed il ricordo della tua presenza
come una rosa bella e profumata
con il suo effluvio ancora mi stordisce.

.

Raymond Leech, “Only a dream away”

 

2003

giovedì 15 ottobre 2009

Riconoscerti

Delle tre grazie apparse nel mattino
quale sarai tu e come riconoscerti?
Dal segno del bikini, dall'impronta
sul cuscino, dall'ultimo barbaglio
di sincerità, dall'acconciatura?

Riconoscerti sapendo il tuo seno
l'osso puntuto del gomito, l'orma
sull'impiantito, cicatrici d'ali,
oltre le maschere di te che mentono
come i bugiardi di quella tribù
in un famoso gioco matematico.

Che sbadato: dai lacci delle scarpe
soltanto ti si riconosce. Le altre
sono ombre nude che orbitano attorno,
con la tua stessa faccia stropicciata.

 

Marsha Hammel, “The Three Graces”

 

2003