domenica 24 maggio 2009

Il ballo del passato

Ho danzato con il mio passato
stringendoti forte tra le braccia
ed erano gli anni che sgretolavo,
numerosi massi di giorni e granito,
informi collezioni di ore e sassi.

Suonava lenti l'orchestra e volavo
con te su bianchi cuscini di piume,
su nuvole soffici come ovatta.
Gli orologi si scioglievano al sole,
le lancette pendevano inerti.



Jack Vettriano, “Dance me to the end of Love”

2009

sabato 23 maggio 2009

Illusione nel vento

Forse credevo che il vento portasse
parole o almeno il tuo profumo dolce
ma sono nuvole nere che spinge
ammassandole sui pioppi a ponente.

Non è il ricordo che fluttua nell'aria
ma un amaro sentore di perdute
cose, di sogni infranti. Per sfuggirvi
mi inebrio dell'aroma di ginestre.


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Fotografia: Francesco Simone


2009

venerdì 22 maggio 2009

Bill Evans stamattina

Bill Evans stamattina arrampicato
sul piano - il vecchio ulivo sotto i colpi
del maestrale è crollato nella notte.

Devo andare a Milano, forse il Duomo
avrà scale di note come queste
dove la luce sale con il jazz
e un artista di strada suona il sax
con i raggi di sole nel cappello.

 

Duomo022

2009

giovedì 21 maggio 2009

Viaggio in tre età

I.

Sognavo spiagge infinite e lontane,
foglie di palme nel cielo, orizzonti
irradiati di luce mattutina.
Avevo in me voglia di libertà,
avevo sedici anni: navigavo
oceani in cui guida la fantasia,
numeravo tramonti, lune e stelle
ed ero in tutto il mondo nottetempo,
traversavo l'Atlantico, il Pacifico,
dimoravo in città dai nomi esotici:
Pago-Pago, Bangor, Odessa, Galveston.
E dentro me cresceva sempre più
il desiderio antico di partire.

II.

Tu parlavi di Portofino all'alba
e di come aspettaste che dai forni
uscissero le prime brioches fragranti.
Io non ti chiesi con chi fossi tu.
E dicevi di notti a Barcellona,
delle bevute di sangria a ubriacarvi,
del camminare nel Paseo de Gracia.
Io non ti chiesi con chi fossi tu.
Raccontavi l'America del Nord,
da qualche parte nel deserto voi
ed i cinquanta gradi in Arizona.
Io non ti chiesi con chi fossi tu.

III.

Pennelli intrisi di nebbia i cipressi
neri nella campagna del mattino
da qualche parte nei pressi di Lodi,
il volo solitario di un falchetto
nel cielo grigio come di cemento.
Poi l'autostrada scorre via veloce,
mi porta nella pioviggine stanca
in direzione Piacenza, lasciando
dietro di sé campi di barbabietole
da zucchero e consorzi contadini.
Non ho pensieri, non ho più ricordi,
soltanto questa voglia di viaggiare,
vedere genti e luoghi differenti,
lo stesso spirito dell'Odissea.

 

Fotografia: jupiter

 

1998

mercoledì 20 maggio 2009

Così l’amore

La sorpresa che mi conquista è un fiore
sbocciato nella nebbia del mattino.

Nella fragilità la sua potenza,
la vita che esplode anche dalla lava.

Così l'amore, lucida follia
che divampa senza avere motivo.

Dalle crepe di un giorno normale
con forza erompe e germoglia fiorente.

 

Nigella Damascena (Fotografia: Maria Mosolova)

 

2009

martedì 19 maggio 2009

Tu poesia

Tu splendore di neve, tu colore
di fragola, crepuscolo dorato,
tu mio mattino, mia notte di stelle.

I treni fischiano nell'aria tersa,
la solitudine canta in un angolo
la sua nenia di silenzi e menzogne.

Tu brezza che fa tinnire campane,
tu dolcezza di un antico ricordo,
tu voce del mare, tu passo lento
sul pavé, tu signora, tu poesia...

 

Louis-Jean-François Lagrenée, “Ispirazione poetica”

 

2009

lunedì 18 maggio 2009

Come l’Adda

Il luppolo protende verso l'acqua
i suoi tralci giovani e verdi, lucidi.
Eccola lì la forza della vita,
il tempo che trascorre e le rinascite.

Qui dove la diga alimenta il fiume
e nuova linfa dona alle campagne
l'amico piemontese ora mi parla
delle coltivazioni nel Cuneese.

Sembra che mi abbia letto nel pensiero
ma di te, amore, di te nulla sa,
se non che come l'Adda scorri via.

 

Adda-2

2009