giovedì 2 gennaio 2025

L’anno è iniziato con il Gobillard

L’anno è iniziato con il Gobillard,
salutato dalle sue bollicine
dorate - auguri e baci intorno al tavolo.
Finito è il vecchio e cominciato il nuovo
con la speranza di ogni cosa che
nasce. Tra la bocca del ghiaccio e i fuochi
effimeri a illuminare il cielo,
fuori, nel gelo, Sirio brilla intensa.



IMMAGINE CREATA CON IA © IFFANY/PIXABAY

2025

mercoledì 1 gennaio 2025

Al 2025

Anno che nasci, anno che riluci
in questi fuochi che ardono di notte
riempiendo il cielo di mille colori
abbi giorni vestiti di speranza,
lievi come petali di ciliegi,
dolci come le ore del mattino,
colmali con l’astro della poesia
e segui l’armonia degli haiku.



FOTOGRAFIA © MATHEUS BERTELLI/PEXELS

2024

martedì 31 dicembre 2024

L’anno finisce in velluto di sole

L'anno finisce in velluto di sole
- la neve resta nei film di Natale.
I nostri voti piccoli segnali
per un futuro ancora da scrivere.

Tu chiedi più tranquillità, del tempo
per te e le piccole segrete cose
che anch'io coltivo amando il desiderio
anche più della sua realizzazione.



FOTOGRAFIA © PXHERE

2024

lunedì 30 dicembre 2024

Uno stormo

“Eclisse di uccelli“.
THIERRY METZ
Uno stormo nel cielo di dicembre
- gli occhi lo seguono come le note
di partitura, suonano la musica.

È sinfonia d’inverno: porta cembri
e nevi, baite di lande remote
in quei minuscoli istanti reclusi

nel volo sceso ad oscurare il cielo,
prima di ritornare azzurro velo.



FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA

2024

domenica 29 dicembre 2024

Pioggia di dicembre

Piove e la luce d'inverno è velluto
grigio chiaro su cui le gocce stendono
il loro velo, fine ragnatela.
Il canto è quello di chi ha visto il mondo,
di chi stanco dell'anno si riposa
tra due giorni di dicembre, leggero
come un quadrifoglio essiccato posto
tra due pagine a far da segnalibro.



FOTOGRAFIA © PIXEL TALKS

2024

sabato 28 dicembre 2024

Mi sono accorto di quella poesia

Mi sono accorto di quella poesia
come chi si taglia radendosi o inciampa
improvviso in un sasso della strada
- era lì, diceva "Guardami" e nulla
di più. Semplicemente sfolgorava
nell'ultimo rossore della sera.



FOTOGRAFIA © KORDI VAHLE/PIXABAY

2024

venerdì 27 dicembre 2024

Oceano di tempo

In equilibrio tra sogno e ricordo,
là dove io sono fiume e tu mare
e la sabbia sfugge via tra le dita
con l'irruenza dei giorni gloriosi.

Ieri e domani confusi nel giorno,
il cielo paglierino del mattino
e la luce purpurea della sera.
Noi, immersi in quell'oceano di tempo.



RAFAL OLBINSKI, "SENTIMENTO CONVENZIONALE"

2024