venerdì 24 aprile 2020

Sono ancora il funambolo

Sono ancora il funambolo che passa
da uno specchio all'altro, che se ne va
verso il tramonto sulla corda tesa.
Allora misuravo il mistero
del ricordo, nuotavo in nostalgie
azzurre come la malinconia.
Adesso passo dopo passo avanzo,
cammino lentamente verso te.


ILLUSTRAZIONE © CUTLER


2020

giovedì 23 aprile 2020

A fare dischiudere un fiore

Perché tu possa ascoltarmi le mie parole
si fanno sottili, a volte,
come impronte di gabbiani sulla spiaggia.
PABLO NERUDA

Parole lievi come piume o fiocchi
di neve o di cotone, dolci come
il miele o mele rosse e zuccherine.

Parole che ho per te, per i tuoi occhi,
che rigiro in bocca con il tuo nome,
che faccio trillare quali perline.

Parole a fare dischiudere un fiore,
sono inevitabilmente d'amore.


FOTOGRAFIA © SAM BIDDLE

2020

mercoledì 22 aprile 2020

Cronache dal coronavirus #29

Invettiva
Quattordici task force per arginare
il virus, per legiferare il nulla,
per regalare poltrone agli amici.
Una app che chiamano Immuni ma immune
non è da metodi quasi fascisti
di tracciamento e di segregazione.
E i nonni muoiono nelle RSA
come le mosche sui vetri d’inverno
senza più figli senza più nipoti...


FOTOGRAFIA © NJORD

2020

martedì 21 aprile 2020

Lontano, come sarà il cielo?

Lontano, come sarà il cielo? Quale
azzurro, quale candore di cirri
spanderà il suo riverbero nell'aria?
Lontano, insomma, lì dove sei tu,
dove l'odore del giorno è diverso
e la luce nella pianura tremola?
Quasi riesco a sentirli nel mattino,
quasi riesco a sentirmi lì con te.


FOTOGRAFIA DA TWITTER

2020

lunedì 20 aprile 2020

Commerci di sogni

Strani commerci di sogni – gli scambi
tra esploratori e indigeni di pezzi
d’oro e conchiglie, argento e paccottiglie.

E in quelle isole senza spazio e tempo,
in quelle isole dolcemente perse
nella mente baratto l’oggi e l’ieri,
in cambio del passato do il presente.

E sono venditore ed acquirente.


DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI


1997

domenica 19 aprile 2020

Certi ricordi

Sono indelebili certi ricordi
anche se sono divenuti statici
come fotografie strappate al tempo
- quel mattino d’aprile sotto un cielo
che simile a una promessa si apriva
è un susseguirsi di chiare immagini,
lampi che illuminano come un flash
zone sperdute della mia memoria.
E fiorisce dolce la nostalgia.


FOTOGRAFIA © PXHERE

2020

sabato 18 aprile 2020

Quei giorni di aprile

Avevano quei giorni di aprile
la medesima dolcezza? Non sa
più la memoria adesso riconoscerne
i dettagli, la polvere del tempo
sbiadisce i ricordi oppure li strappa
come vecchi cartelloni sui muri.
Resta l’immagine di quelle piante
verdi, del sole che tagliava il fiume
e ne faceva un caleidoscopio.


FOTOGRAFIA © VISIT MERAN

2020