dal gracidio sgraziato delle rane
- ai suoi corni s'impigliano pensieri
e campanili, ibischi e ferite.
Lascia immaginare un eden di mare
agli occhi stanchi di malinconia
- là dove leva scintille argentate
dalle creste il ricordo non fa male.
Ogni rimpianto che fiorisce lascia
cicatrici sull'anima - così
la chiazza arrotondata del falò
rimane a lungo un vuoto dentro l'erba.
E tu ora mi ferisci - mi ferisco
da me in realtà - tu solamente attrice
con la tua assenza, io protagonista
di questa dolorosa nostalgia.
2012
C'è nella stanza sentore d'agrumi,
la luce viva inonda i tuoi capelli
e come una mano dalla tastiera
di un pianoforte trae musica, eleva
sinfonie di riflessi e sfumature.
Se ho pensato all'arancia dunque, all'oro
dei limoni, non mi sono ingannato.
E non importa che tu in questa stanza
neanche ci sia: sei nelle mie sinapsi.
2012
"L'amore è carne,
fiore che annaffiamo col sangue".
MARINA CVETAEVA, Poema della fine, 5
Come scintillano le stelle - fiori
di fuoco e di bellezza consacrati
sull'altare languido della notte.
Non è dolore, no, non è dolore
l'amore - forse credesti lo fosse,
Marina, il giorno che ti travolse.
Questa sera l'amore è solo gioia
per noi, distesi al divino pallore:
in ogni stella tremola la vita.
2012
Ardono rododendri nei giardini
di maggio, arde il mio cuore che ricorda
e ama - fiorisce ogni volta la rosa
di quel seme che piantammo e annaffiammo.
E la malinconia è soltanto un velo,
come le nuvole che si riflettono
nella specchiera verde di un fiume:
basta un po' di brezza a spazzarle via.
Basta che mi figuri i tuoi occhi...
2012
Scruta nei giorni alla ricerca di acque
tranquille - il carovaniere conosce
l'oasi, sente i palmizi avvicinarsi
nell'aria torrefatta dei deserti.
Trova il tuo sabato in una catena
di viaggi in treno e spese al supermarket,
non può essere, non può essere ancora
nel covo del passato la salvezza.
2012