sale a congiungere il mattino e l'oro
del sole risvegliato sui balconi.
Che vivere è patire non è vero,
non vedi che lo nega questo cielo?
Non senti la bugia del tuo teorema?
Cogli la gioia, la felicità
che si cela nelle piccole cose.
Il giorno è appena nato e già dispone
le sue promesse e le sue meraviglie
come l'orefice posa gioielli
sul panno di velluto rubino.
La tua bellezza mi scivola accanto,
si perde nel chiarore delle tende.
Dopo la pioggia il sole accende il mondo
innalzando i suoi fumi nella luce.
Alice Dalton Brown, “Long golden day”
2010
Il lago è una cartolina a colori
che sdoppia il campanile e ne disperde
i riflessi nell'acqua accarezzata
dall'alito gentile della breva.
Il tempo è fermo su questa panchina
dove passano le storie e i ricordi:
li chiami e arrivano come i gabbiani
che contendono briciole ai colombi
per la gioia leggera di una bimba.
Lecco – Fotografia © Daniele Riva
2010
L'acqua scintilla alla luce di ottobre,
nel cielo vola un aquilone giallo
a cogliere i colori dell'autunno.
Il fumo buono della legna sale
abbrustolendo castagne, nel vino
rosso si specchia il sole del tramonto.
Il rubino si mischia all'arancione,
la sera scende con gusto di terra.
Fotografia © Aggeman
2009
Se il tempo fosse elastico e potessimo
avvicinare un capo sulla corda
adesso è esattamente quello che
faremmo. La giacca nera di Paolo,
gli occhiali nuovi di Pippi, il pullover
viola di Gianpietro diventerebbero
le camiciole degli Anni Settanta,
i jeans sporcati di sabbia nel campo
di calcio, i ciuffi spettinati sulle teste...
Ma siamo qui in questo giorno di festa
a rivoltare il guanto del passato
con i nostri oltre quarant'anni stesi
sulla dolcezza buona del ricordo.
Fotografia © DR
2010
L'autunno è solo un nome sulle bocche
oggi che nuvole di ovatta sciolgono
nel lago di ardesia i loro riflessi.
Sull'altra riva il verde si dispone
intorno ai Grand Hotel, disegna onde
che seguono leggere i motoscafi.
In questo specchio il cuore non sprofonda,
galleggia come quella prima foglia
appena caduta nell'acqua scura.
Lecco - Fotografia © Daniele Riva
2010
Un colpo di fucile riecheggia
nella campagna tra stoppie d'autunno
e nebbioline salite dai muschi.
Sono il fagiano che becca tra l'erba,
sono l'airone che sorvola rogge,
sono la lepre che corre veloce,
sono il cinghiale che raspa la terra.
Ho zampe e ali, ho becco, coda e pelo.
Non ho difesa, tu invece hai il fucile
e indossi il volto crudele degli uomini.
Immagine © Vena del gesso
2010