Esco dall'ombra buona della stanza
e mi sorprende la luce di giugno
dipinta sul fogliame rigoglioso,
mi abbaglia come uno specchio di fiume:
grida, mi intima di chiudere gli occhi.
Ma io mi faccio schermo con le mani,
mi inebrio della bellezza negata
bevendo il cielo azzurro sopra il Duomo.
Fotografia © DR
2010