non fa muschio, sai, e il tuo ricordo è tale:
in un perenne moto ti rinnova,
mantiene vivida la tua figura.
Sono la sacra Vestale che serba
accesa la fiamma nel grande tempio
della dea, non la lascio affievolire
mai e con nuovi pensieri l'alimento.
La mano che si perde tra i capelli,
le dita chiglie di navi tra i flutti
d’oro odorosi di shampoo e di balsamo,
la tua bellezza è quello sguardo dolce,
breve sussulto della timidezza.
Ed ora le tue mani mi rivelano
l’orecchio, la peluria della nuca,
ed il bagliore del pendente – giuro –
mi acceca meno della tua bellezza.
Olga Gouskova, “Message of flowers”
2001
Il sole è un disco di specchio rotante,
dal cielo migra a frantumi nel fiume
galleggiandovi come macchia d’olio.
La brezza che soffia leggera sperde
il gregge dei suoi riflessi dorati.
Chissà se lascerà lanosi bioccoli
come quelli che poco fa ho veduto
sospesi al filo spinato nel bosco.
Fotografia © Daniele Riva
2001
Il Carnevale stupido del cuore
ti fa pentire poi delle tue scelte,
la mascherata che vestiva gaia
la tua malinconia è caduta subito
non come velo, piuttosto con schianto,
alla prima giornata di pioviggine,
lasciandoti perduto lungo il viale
come una foglia staccata dal ramo.
Fotografia © Serge Van Khache
2001
Racconta i fatti dall'inizio e poi,
ti supplico, tralascia quegli smacchi,
i giorni tristi incasellati in grigie
litanie, tutti i vuoti simulacri
d'amore ricavati da pastoie
di sogni, da vasche di desideri.
Raccontami di lei ancora una volta,
ricordo - amico che non mi abbandoni.
Rinnova i suoi baci rossi e leggeri,
ridisegna le sue dita nervose,
nascondimi il fatto che l'ho perduta.
Gustav Klimt, “L’attesa”
2010