lunedì 8 settembre 2008

Orti spogli

“In quel mattino chiuso io salii
  tra i vigneti già spogli.”

  GUIDO GOZZANO, “La Signorina Felicita”
Gli orti spogli del mese di settembre
hanno qualcosa di triste e perduto.
Gozzano probabilmente li amava,
con quelle rondini pronte a partire
e i pomodori maturi sui rami
secchi che già hanno dato profitto.

Se rimpiango l’estate non lo do
a vedere: questa malinconia
è una maschera che mi cela il viso
nel Carnevale che chiamano Autunno.


Timothy Easton "Finestre d'autunno"


2003

domenica 7 settembre 2008

Sera di settembre

Lontano un cane abbaia alla luna
che bagna gli orti spogli di settembre.
Anche il mio cuore è una spiaggia deserta
e scava nell’abisso dei ricordi
in cerca di una parola di vita.

La tua immagine sbiadisce ogni giorno:
e le fotografie lasciate al sole
sono piccoli fogli calcinati.
La radio mi dice che è giunto il tempo
di tornare, ma non ti ho mai lasciata.

Adesso guarderò fuori, trarrò
come un augure le mie previsioni
dall’orlo sfilacciato delle nuvole.


Fotografia © BrettSayles/Pexels


2003

sabato 6 settembre 2008

Un sogno fatto da sveglio

Ti aspetterò davanti alla finestra
sognando i gesti della tua presenza.
I monti azzurri cadranno nel buio
con la leggerezza delle piume.

Mi siederò a contare i miei rimpianti,
a sfogliare album di fotografie,
e cercherò nell’aria il tuo riflesso
un attimo prima di addormentarmi.


Fotografia © Rakatz/Pixabay


2003

venerdì 5 settembre 2008

Una goccia d'ambra

“Che dirò dell'Amore? È il nome che si dà al dolore per consolare coloro che soffrono.”
  PIERRE LOUYS, Afrodite
E se l’amore è umano avrà inizio
- come il vagito del bimbo che nasce -
e avrà una fine con tutto il suo strazio.
Non puoi dimenticare quella folgore
che appiccò il fuoco un giorno senza lampi,
Non puoi dimenticare come sembrò
diverso all’improvviso il cielo a giugno.
Non puoi dimenticare il suo sorriso
appiccicato al buio degli specchi.
Vorresti affidare all’oblio il dolore,
quel lentissimo cadere nel vuoto
lacerante più dello stesso morire.

Vorresti abbandonare quell’amore
come deponi la camicia bianca,
o lo zaino tornando da una gita.
Non puoi, perché l’amore non è umano:
viene dal tempo, viene dagli dèi,
e ingloba in sé la tua vita - ogni vita -
come un insetto in una goccia d’ambra.



Fotografia © Jacek Abramowicz/Pixabay


2003

giovedì 4 settembre 2008

Luminoso mattino di settembre

Luminoso mattino di settembre,
ti rispecchi azzurro nelle pozzanghere
abbandonate dalla notte estiva.

Sulle colline risplendono chiare
le chiese ed i filari delle viti
si gonfiano della dolcezza dell'uva.

Cammino assaporandoti nell'aria:
sei quel gusto più aspro e più frizzante
rimasto quando il cielo si è aperto.


Françoise Persillon, "Settembre in Provenza"


2008

mercoledì 3 settembre 2008

Settembre

Vola l'estate giorno dopo giorno
come gli insetti, come le farfalle,
come le rondini nel cielo basso.

Settembre è un grumo di calore esploso
nell'aria limpida del pomeriggio,
lieto ricordo che ti riempie il cuore
ma che la sera ti lascia soltanto
una lacrima di malinconia.


David Jackson, "Settembre in Toscana II"


2007

martedì 2 settembre 2008

Cronaca di un addio

Che l'amore finisca, che si sgretoli...
Ma intanto pompa il cuore senza requie,
le valigie rigonfie di vestiti
attendono nel vuoto della porta.

Le parole potrebbero ferire,
acuminate lance nei costati.
Meglio il silenzio, quella vacuità
così vicina al nulla, al non esistere.

Solleva il suo volo biondo e sottile
dall'alcova perduta del divano.
Muove l'azzurra mano inanellata,
disegna una carezza d'inquietudine
abbandonando nell'aria già fredda
la curva parabola dell'addio.


Dipinto di Sally Storch


2001