lunedì 25 agosto 2008

L'assimilazione

“Ricompongo di rose il tuo passato.”
  MARIO LUZI, Terra
La osservo con le lenti deformanti
- il ricordo, il sogno, o la memoria? -
perché lei mi diventi in qualche modo
te e inconsapevole possa imitarti.

Io sono qui fermo, un solido masso,
e intanto il mondo gira come trottola,
vortica su se stesso, si sfiletta
come la vite quando gira a vuoto.

La guardo mentre compie quei tuoi gesti,
la vedo che sorride come te
e parla a lungo e non cerca pretesti:
beve il suo drink con gola di velluto.

La sera scivola tra le mie mani:
è un fluido insano di vecchi ricordi,
è altro male che mi infliggo, dolore
nostalgico che viene a imprigionarmi.

Lei non è te, per quanto nella notte
ti possa somigliare; si conosce
il trucco, come un film, come un romanzo:
e per non vero lo si riconosce.

Dovrei abbracciarla, stringerla al mio petto,
scacciarti da lì una volta per tutte
e, come sulla sabbia dopo il vento,
ricominciare a scrivere daccapo.



Rhanavardkar Madjid, "Scena in un bar I"


2003

domenica 24 agosto 2008

Autoritratto

“Io sono l’infinito raccolto”
  JUAN RAMÓN JIMÉNEZ

Raccolgo i miei preludi e li rigiro
come anelli di chiavi tra le dita,
le mie risorse sono le illusioni
ma non me ne convinco, anzi, al contrario
ne ricavo emozioni che rispecchiano
i miei sogni e risplendono di me.
E li perlustro minuziosamente
per estrarne anche il minimo tesoro,
risorgo in un raggio di sole, vivo
nel riscontro imprevisto di un rimpianto.


René Magritte, "Il figlio dell'uomo"


1992

sabato 23 agosto 2008

Attesa del passato

“Nell’attesa di ciò che è stato.”
  GIOVANNI RABONI
Chiusa in un cassetto di fotografie
giaci su un letto di conchiglie e sassi,
sul giardinetto zen del nostro amore.

E già al tatto si frantuma la rosa
che fu una sera sul tuo seno bianco.


Georgia O'Keeffe, "Rosa bianca con delfinio N. 2"


2003

venerdì 22 agosto 2008

Tasche vuote

Non ho creduto mai ai giuramenti:
Catullo dice “Scrivili sull’acqua”.
Ai tuoi occhi credevo, alle tue lacrime.

Trascorso è il tempo, i fiumi sotto i ponti,
le mie parole semi sparsi al vento,
perle false le tue nella memoria.

Nella mattina grigia di città
la gente continuava la sua vita,
io dalla tua casa mi allontanavo
come un ladro, chinando il capo al suolo.

Eppure eri tu che mi derubavi:
avevo il mio sogno, avevo il mio amore
quando, passando per l’andito scuro,
ero salito al tuo salotto buono.
Ne sono uscito con le tasche vuote.


David Graux, "Perdonami"


2002

giovedì 21 agosto 2008

Lazise, prima del temporale

Il vento è un’onda che viene dal lago
e invade le antiche vie entro le mura,
spegnendosi sulla Dogana Veneta.

Il cielo è tavolozza di tramonto,
ombroso per l’imminente tempesta,
i turisti ne osservano il colore,
come se fosse tela di museo.

Una bambina ritta sulle punte
scruta nel cannocchiale la penisola
di Sirmione, l’altro lato del lago,
una lineetta scura nel cobalto.

La luce cade gialla all’orizzonte
dove le nuvole non hanno forma,
ma a Bardolino, a Garda certo piove
e i primi lampi squarciano già il nero
entro le antiche mura di Lazise.


Fotografia © Daniele Riva


2002

mercoledì 20 agosto 2008

Cartolina

Se pellegrino vado per il mondo
è per quest’ansia di sapere e dire
che ho veduto e goduto e conosciuto.

L’ appagamento è già malinconia:
nel desiderio la speranza è il gallo
che canta appena si leva il mattino.

Adesso che cammino per le strade
polverose lasciandovi i miei passi
come una firma in calce a un documento
è questa delusione che ho sancito.

Si parte un giorno, pirati del sogno,
si assalta il mondo con navi corsare
senza sapere che si tornerà
una sera con il gesto di Odisseo
nelle mani e il forziere sulle spalle.

Gli ombrelloni del caffè si rovesciano
nella scodella scura di sangria.
Alla cartolina aggiungo i saluti.


Gary Max Collins, "Marciana Marina"


2008

martedì 19 agosto 2008

Il riposo

Il riposo risplende alla finestra,
è un piccolo rimedio giallo al vuoto.

Tu appoggi dove l’ombra si diffonde
come un fiore oscuro tutto l’amore
che ti è rimasto - lasci l’orologio
sul comodino prima di dormire,
le mutandine nel cesto di vimini…

Il sogno che ti avvolge è una coperta
calda, un minuscolo sole per te.

Ti distendi lasciando che le mani
si cerchino sulle lenzuola bianche,
come farfalle intorno alla lavanda.


Henri Matisse, "Donna che si riposa"


2007