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venerdì 1 gennaio 2010

Primo gennaio

Gennaio fiato di nebbia dissolto
nel sole che come un mago tramuta
lastre di ghiaccio in pozzanghere scure.

Gennaio è il nuovo anno e la sua incerta
andatura di bambino, la pace
e la speranza ancora in ogni cuore.

Dicembre se n’è andato con il suo
calendario e quello che rimane
sono pagine bianche di un diario.

 

Fotografia © Henri Bonell/Flickr

 

1991

martedì 8 dicembre 2009

Muro di nebbia

Sbuca nel muro di nebbia un alone
giallo - i finti soli dei lampioni.

Ma, improvvisamente, il timer li spegne
e sembra di essere tornati indietro
nel tempo, con il grigio da tagliare
con il coltello e questi campi soliti
trasformati in boschi misteriosi.

Potrebbero spuntarne gnomi, elfi,
l'esercito di Varo o cavalieri.
Mi viene incontro soltanto il postino...

 

© Citret

 

2009

martedì 13 ottobre 2009

Cala la nebbia

“La sensazione di passato
  e presente fusi in uno”.
  JOHANN WOLFGANG GOETHE

Come acqua dalle polle, le parole
vengono da sé e talora comportano
un auto da fé, talaltra si lasciano
portare dal vento e scoppiano come
bolle di sapone oppure galleggiano
poetiche come delle foglie gialle
nel mare chiaro dell’aria e finiscono
a colorare il fondale del bosco.
Cala la nebbia bianca sulla sera
ed i miei pensieri con la magia
del crepuscolo si fondono, solo
un attimo in cui comprendo e assaporo
la bellezza e lo stupore ma poi
le connessioni tra nervi e memoria
portano tutto alla realtà e ritorno
alle parole: soppeso e divido,
catalogo ed incenso e poi mi struggo
nell’impossibilità di descrivere
l’attimo colmo di meraviglia.

 

© Jamie Cook

 

1992

domenica 16 novembre 2008

Prima nebbia

"Arrivederci fratello mare
 mi porto un po’ della tua ghiaia.”

 NAZIM HIKMET
Il mare mi reclama, vuole i giorni
che gli ho negato, la mia nostalgia
di solitario in borghi di pianura.
Con le sue onde, con i litorali
rapisce i miei sensi, vuole che io creda
che dietro una ringhiera l’infinito
si apra oltre dune sabbiose. Non c’è.
La ragione mi grida che soltanto
la ferrovia c’è e i grandi capannoni,
case in cooperativa e ipermercati.

Adesso sono deserte le spiagge,
lunghe e vuote, levati gli ombrelloni.
L’umidità e il cielo grigio d’autunno
accolgono chi pesca e chi cammina
come una nebbia densa di ricordi.
Come la prima nebbia che è venuta
ad intridere i kiwi nei giardini,
ad accendere il rosso degli stop.

Il mare non mi avrà per altri mesi:
le strade mi porteranno lontano,
a dolci mercatini di Natale,
a luci gialle di fiere in città.
Dietro una curva, dietro una ringhiera
mi tenterà ancora e solo a fatica
la ragione saprà zittire il cuore.


Adolph Gottlieb, "Nebbia"


2003