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giovedì 12 maggio 2011

Mezzogiorno veneziano

In quel giorno d’estate senza tempo
che divenne infinito nella luce
cruda di un mezzogiorno veneziano
fissai la mia vita in fotografia. 
Sono il ragazzo perso nei riflessi
della laguna, in stucchi di palazzi
infranti a specchio nell’acqua di giada.

La mia malinconia non la nascondono
gli occhiali a specchio ma come una maschera
mi corazza contro i giorni a venire.

 

Kerfily, “Santa Maria della Salute”

 

2007

venerdì 16 gennaio 2009

L'oro del Manierismo veneziano

Cos'era quel giorno la mia memoria,
conto sospeso tra la terra e il cielo?
Non era ancora ricordo, non era
nostalgia - forse un richiamo
lieve, una nota a margine del giorno,
un sogno che vagava per le calli.

L'oro del Manierismo veneziano
mi riempiva gli occhi, la laguna
li abbacinava con riflessi vivi.
Così vicina tu, così lontana,
andavi e venivi tra le risate
nello specchio di un'antica osteria.

La mia ferita era la gioventù.


clip_image001Alex Perez, "Venice Street"

sabato 18 ottobre 2008

Poster di Venezia

"Bei colori veneziani, bagnati,
  per crepuscolari affreschi.”

  GHIANNIS RITSOS
Venezia mi seduce nel tramonto
con le gondole e i pali per l’attracco,
il campanile di San Marco intriso
di luce come a pitturare il cielo.
E tutti i miei ricordi si risvegliano
in quel poster, Carnevale di maschere.
Tra quelle bautte incede anche la mia
gioventù timida e ingenua, si aggira
a sera, ubriaca di malinconia.


Fotografia © Inge GG/Pixabay


1996

mercoledì 9 luglio 2008

Dimenticarti, a Venezia

"L'alte porte
  rinchiuse su di te e risa di maschere
  che fuggivano a frotte..."

  EUGENIO MONTALE
Al tuo porto sicuro farai rotta,
ignara del gorgo e della bufera.
Non sai dei vaporetti e delle gondole,
di come nel vento guardai le cupole
divinando lo scherno nei riflessi.
Come potresti sapere parole
non dette, sensazioni mai espresse?

Fui io quello inseguito dall'angoscia,
sperduto nel vociare delle calli,
nascosto dietro gli occhiali da sole.
Dimenticarti, a Venezia non era
possibile: avrei dovuto scegliere
canaloni montani o il folle strepito
di una strada di traffico in città.

Tu proseguisti tranquilla il cammino,
avrai riempito mille cruciverba,
cambiato case e tende alle finestre.
E decine di autobus ti avranno
condotta via da me, sempre di più.



Fotografia © Daniele Riva


2002