L’uomo che ansiosamente aspetta ha un mazzo
di fiori in una mano e il cuore gonfio
di lei - arriverà, non arriverà?
Si appoggia a una colonna della piazza
quasi che tanta ansia lo stordisse,
si passa due dita dentro il colletto.
Lo lascio lì e proseguo la mia strada.
Penso che anch’io sono come lui
senza nemmeno il mazzo di fiori.
2018
Sfrega le tue elitre, cicala, che
l’estate è giunta al suo culmine e il sole
inaridisce le stoppie nei campi
- eleva al cielo il tuo carpe diem stridulo,
canta l’effimero istante in cui siamo
tutti quanti perennemente immersi.
E passeremo l’inverno aspettando
la resurrezione di primavera.
2018
Così da una fotografia torni,
grazie alla magia di un social network
- il tempo immaginato adesso è qui,
nelle rughe di espressione, nel nobile
atteggiamento da signora-bene
mutuato dalla grazia elegante
della ragazza che fosti. Dal sogno
alla realtà emergi, una sirena
del passato che ritorna a cantare.
2018
Si eclissa nel tuo vestito la luna
in questa notte del secolo, rossa
come un gusto di fragola o ciliegia,
bella come un papavero sul ciglio
della strada - sarò il vento leggero
delle mani, il mago che fa apparire
meraviglie, la voce deliziosa
che ti conduce verso l’orizzonte.
2018
C’era “la piccola attrice famosa”
ieri in televisione, quella cui
dicevi di assomigliare - che il tempo
è passato lo noto anche da queste
imboscate che mi tende. D’accordo,
l’amore è evaporato e ad altri cuori
ci affidiamo: rivedere l’attrice
nei suoi giorni migliori ha risvegliato
come frustata l’antico ricordo.
2018
La salmodia delle ore contempla
la tua presenza - lo so, sei lontana,
ancorata allo schermo del telefono,
ma sei sempre qui, nella tasca interna
del cuore, un piccolo grande pensiero
che non mi abbandona mai e che riversa
di continuo il suo amoroso elisir
come una sorgente miracolosa.
2018
Dal balcone d’estate, marinaio
sulla coffa del giorno, individuo
terre lontane - a occidente, dove
spianano le colline e la città
estende i suoi tentacoli tra i campi.
Chissà adesso tu dove sei, in quel mare
di strade e di cemento, oltre le piante.
Chissà se ricordi questo Rodrigo
de Triana* che credette di avvistare
le Indie meravigliose del tuo amore.
* Rodrigo de Triana fu il marinaio di Colombo
che per primo avvistò l’America
2018
Nell’azzurro la luna è un messaggio
per te - lì sarà già scesa la sera
e le luci si specchieranno dentro
i canali, qui veglia il crepuscolo
sul vociare di una pizzeria.
Lassù quel bottone di madreperla
è il fermaglio dei miei pensieri - tu
scioglilo e li avrai nelle tue mani.
2018
Pensare a te è un esercizio, mi tempra
il desiderio d’amore ogni volta
che siamo lontani - la tua assenza
così non è più un vuoto, ma si riempie
di tenerezza, si fodera allora
di una malinconia tanto dolce.
La tengo con me, ti tengo con me
come la cosa più cara che ho.
2018
Quell’espressione assorta che ogni tanto
assumi ha un che di meraviglioso
- la concentrazione di chi lavora,
di chi si isola nella lettura,
di chi sta attento alla precisione.
Allora è un’altra te quella che appare,
come nave che abbassi le difese
e si mostri in tutto il suo splendore.
2018
Tu naiade, nereide, tu ninfa
di piscina, affronti l'acqua azzurra
con il costume blu e un sogno di mare
- nuoti a stile libero respirando
ossigeno e insieme il mio pensiero.
Ho sempre amato guardarti nuotare,
vederti avanzare tra le corsie
come un'azzurra armoniosa libellula:
sei sospesa in una bolla di sogno.
2018
Certi giorni, quando tu non ci sei
e mi manchi terribilmente, come
una sete mi prende, inestinguibile.
Vago per la casa e, come nei torridi
pomeriggi estivi riempio i bicchieri
d’acqua, colmo di te le mie ore.
E più ti bevo, più ho sete di te.
2018
“Come si sogna della rosa e del vento”.
ALDA MERINI
Ti ho sognata nell’umida penombra
della notte d’estate - fuori ardeva
una falce di luna affilatissima
e il chiù vegliava con lo sguardo attento.
Ti ho sognata nel letto solitario
dalle lenzuola chiare - nel giardino
le rose bevevano la rugiada
e l’alba si annunciava nella brezza.
2018
Il mio difetto è che seguo comunque
la razionalità - stigma del segno
zodiacale, mi dice chi ci crede.
Ma il giorno che mi abbandonai al cuore
caddi nella vertigine di te,
equilibrista senza protezione.
Da allora viaggio ancora lungo il filo:
ho con me la rete della ragione,
avvolta come un paracadute.
2018
Dalla canicola i pensieri emergono
come morgane, miraggi segnati
nel deserto del pomeriggio afoso.
E provi a districarli in una sorta
di vertigine, come può accadere
in certi casi al febbricitante.
Ti muovi da animale impagliato,
aspetti giunga la pioggia a lavare
con i suoi getti la strada e la mente.
2018
Erano giorni e sere così o forse
qualcosa di diverso era nell’aria,
una magia che adesso ci sfugge,
una dolcezza che il tempo ha disperso?
Erano davvero simili a questi,
impastati di cieli uguali e strade,
e a cambiare siamo stati soltanto
noi, naufragati nel mare degli anni?
2018
Un altro tramonto arroventa il cielo
- è un’estate così, fatta di sere
che inteneriscono e portano al cuore
un deliquio che ha il gusto d’altro tempo.
Ero giovane allora, ero perduto
a inseguire l’amore nel crepuscolo,
ragazzo malinconico e poetico
che leggeva nel tramonto i suoi sogni.
2018
Il mattino ti aspetto come un’alba
- tu sei sole e io ti orbito attorno,
pianeta nell’ellissi del tuo amore.
Adesso che l’estate versa il suo
rigoglio verde nei giardini, vieni
a illuminare un mondo più felice.
E riempi il giorno con la tua luce.
2018
Vola un seme, vola verso l’azzurro
e le nuvole candide di ovatta
- si lascia condurre dalle correnti,
dalla sottile lamina del vento.
E mi immedesimo, vorrei volare
con quella leggerezza e poi salire
con i miei pappi piumosi portando
la mia vitalità per il mondo.
2018
Memorie di oggi, memorie di questo
giorno che un tempo indossò i vestiti
del mito e che ora è superato in nome
tuo, reso inutile dal tuo sorriso.
Appeso come un’icona antica,
archiviato nel covo dei pensieri,
abbandonato come un osso di seppia
alle correnti di un amato mare.
2018
La sera premono i ricordi, sfuggono
al gomitolo fili colorati
- riannodano antichi giorni, memorie,
ora che l’estate è nel suo rigoglio.
E tornano i sapori, quei profumi
che hanno le località di mare.
Intanto rovescia la sua colata
di rame il tramonto e l’anima
oscilla tra bellezza e nostalgia.
2018
I segnali di fumo del crepuscolo
sono oroscopi in cui leggo le mie
emozioni - dall’altra stanza suona
Battiato, «La stagione dell'amore
viene e va» e provo a ricomporre il puzzle
su quella frase, a costruire castelli
che si dissolvono l’uno sull’altro
come quei bioccoli di nubi grigie.
2018
Esce aroma di caffè dalla macchina
del bar - riempie la strada di domenica
dalle porte spalancate su luglio.
Camminare nel sole del mattino
ha un gusto dolce, quello dell’estate
che governa sul suo regno di luce.
E andiamo senza fretta, come pesci
nell’acquario cristallino del paese.
2018
Leggo sulla sdraio, l’estate è calda,
mia madre viene dal mare, è andata
a bagnare i piedi. Tra poco avrà inizio
la grande avventura del liceo classico.
In quella spiaggia rimango sospeso
tra due tempi, smarrito nello specchio
di Alice - anche l’amore mi tende
agguati sotto forma di un’amica
che ha la mia età e un sorriso disarmante.
Buonanotte alle stelle, a Vega e Antares,
alla musica che suona lontano
in un giardino dove si fa festa.
Buonanotte a questo giorno che va,
la sua tessera presto finirà
a comporre il mosaico di ieri.
Buonanotte al giorno che verrà,
alle lenzuola fresche di bucato,
alla luce che filtrerà all’alba.
E buonanotte a te, amore mio,
che dal pensiero passi già nel sogno.
2018
Così l’anniversario di un addio
non lascia più traccia - anche la macchia
di sangue con il tempo se ne va.
Eppure quella mattina di luglio
sotto un cielo di piombo fuso e d’afa
sembrava eterno l’amore giurato.
Diventammo i protagonisti veri
delle tristi poesie di Catullo
che leggevamo la sera sul dondolo...
2018
“Una giornata uguale all’altra”.
ATTILIO BERTOLUCCI, La capanna indiana
I fuochi d’artificio dei castagni
esplodono nel verde della sera,
la brezza torna a soffiare leggera
accarezzando le case dei ragni.
Adesso sogni bandiere sui bagni
del lungomare, l’azzurra costiera
oltre gli ombrelloni in lunga schiera,
il sale che ti lambisce i calcagni.
È il gusto di ogni sera d’estate,
ma hai solo la menta del mojito,
la luna che tra poco salirà
a issare la sua faccia sulle grate,
sull’assidua ripetitività
dei giorni, sul loro continuo rito.
2018
Di queste quotidianità facciamo
mazzetti di fiori che ci doniamo
- ingenui innamorati di Peynet
o forse semplicemente amanti.
Il frigo da sbrinare, le stoviglie,
l’interruttore della luce che
balla un po’ diventano all’improvviso
minuscoli segmenti dell’amore.
2018
Struggenti lontananze orlano il giorno
- nato dalle memorie del passato,
è proseguito con la calma estiva
delle morgane lustre sull’asfalto
per spegnersi in questa aerea nostalgia
discesa con la bambagia rosata
del crepuscolo. Guardo dove sei
stasera e mi riempio il cuore di te.
2018
Indirizzi l’umore dal mattino
con le tue parole e i tuoi cuoricini,
battezzi il giorno nel tuo nome, chiaro
percorso che porterà il tuo pensiero
lungo i miei passi, sulle mie strade.
Andiamo insieme anche se divisi,
come capita in qualche storia zen,
come succede sempre nell’amore.
2018
