Quanti «M'ama non m'ama» per potere
giungere da te, quante margherite
straziate, quanti petali soffiati
nel vento tiepido di primavera,
quanti capolini gettati al rosso
cane d'estate, al rugginoso autunno...
quanti giorni e quante strade per essere
infine nel castello del tuo cuore!
2014
Marzo semina luci sulle torri
e un verde nuovo sopra le colline
- quel sole che tramonta come un tuorlo
tinge di rame nuvole e sfilacci,
intride l’anima, richiama amore
ai nostri petti e in questo sentire
la gioia ci pervade in modo simile
al profumo di giacinti e magnolie.
2014
Il non detto è caduto tra di noi
come un vendicativo dio pagano,
di quelli che soffiavano lontano
da Itaca la nave svelta di Odisseo.
Prima che il suo silenzio approfittasse
per istigare venti di tempesta,
per infilare cunei nelle crepe
e fare crollare la diga, abbiamo
finalmente trovato la pace
nel deus ex machina di una parola.
2014
Il tuo cuore è una conchiglia rosata
che ho raccolto in un mattino d'estate
al limitare estremo della spiaggia
e tengo in me come un portafortuna.
Se lo sfioro con le dita leggere
ancora fa suonare la tua voce,
ancora sussurra con il libeccio
quelle perdute parole d'amore.
2014
Tornerò, un’altra volta tornerò
e il mio rimpianto sarà differente
- il tempo altri anni ancora ha sommato,
la vita ha posto crepe sul cammino,
nuovo cemento ha provato a sanarle.
Tornerò e la tua figura sarà
soltanto un simulacro del passato,
non più uno spettro atteso nelle strade,
non più l’ombra tagliata come un vuoto
dalla carta della felicità.
2014
Associazione di idee o connessione
tra immagini e memoria - qualche cosa
comunque ti ha ricondotto dall’ombra
del passato a questa mattina dolce
di marzo. Come una donna volante
di Chagall hai intersecato la luce
del giorno, hai interposto il tuo corpo nudo
tra il tempo del ricordo e il presente
profumato di nostalgia e lillà
2014
Dalle tue mani estasi e solitudini
sprigionano, geometrie di passioni
mentre racconti e costruisci castelli.
Ora che fiorito è il susino, incendi
la sua chioma bianca nell'aria, accendi
nuove speranze disegnando un gesto.
Se ti strappo un sorriso, sboccerà
anche il mondo, struscerà come un gatto
ai piedi della nostra confidenza.
2014
Fioriscono forsythie nei giardini,
fiorisce il tuo sguardo innamorato
e la bellezza umile dei campi
violetti di trifoglio ti assomiglia.
La primavera del cuore è quando si ama
e quel rigoglio di vita è nel tuo sguardo,
ha la forza del germoglio che erompe
dalla scorza, ha la forza dell'amore.
2014
Come il sole e la luna ci incontriamo,
ci sfioriamo trattenendo le mani
per il tempo di un'alba o di un crepuscolo.
E sfogliamo il nostro amore nell'ombra,
una margherita petalo a petalo
interrogata sul nostro abbracciarci.
Ce ne andiamo in direzioni diverse
nel mio giorno io, tu nella tua notte
lasciando solo spoglie di conchiglie.
2014
Dice che i nostri sogni - come è logico -
hanno delle fondamenta d’argilla,
che per volare come le farfalle
per forza devono essere leggeri.
Ma sogniamo e ancora sogniamo noi,
iniettiamo realtà nell’illusione,
consolidiamo le ali senza peso:
i sogni sono veri finché durano.
2014
La primavera scrive cento haiku
con un soffio di vento, fa volare
petali di ciliegio nel tramonto
odoroso di narcisi e giacinti.
Intinge la penna nell'acqua verde
e la colora di riflessi d'oro,
sfiora la luna con tocco leggero
e dipinge le stelle alle magnolie.
2014
Il crepuscolo ha da poco finito
di rosseggiare laggiù - ora nel buio
la primavera sparge le sue spezie
nei giardini fioriti, nelle aiuole.
Migliaia di stelle brillano in cielo,
diamanti sul velluto blu di marzo:
questa sera dipinta da Van Gogh
è dolce e tiepida come l’amore.
2014
Amarti tutta, amarti come sei
e come non sei, amare quello che
talora mi indispone, le parole
acuminate che talora dici,
le volte che - anche senza che tu voglia -
mi ferisci, amarti tutta intera,
Perché questo deve essere l'amore,
e questo è il modo in cui ti amo io.
2014
Oggi ha regnato per ore il favonio
- ha lasciato in eredità alla sera
questo cielo limpido e definito.
Basta allungare una mano per stringere
nel pugno una stella, basta distendersi
sull'erba ancora calda per sentire
pulsare il battito dell'universo
nel nostro piccolo cuore impaurito.
2014
Eccomi ancora funambolo - deve
essere un ruolo che mi appartiene
a dispetto del senso di vertigine.
Cammino su questo filo sospeso
come in sogno, sorpreso dal miraggio
di un amore nella luce purissima
del giorno, mi bilancio e l'equilibrio
è solo riconoscere il percorso,
è solo riconoscerti oltre il filo.
2014
Per noi stasera stelle e solitudini
sotto il cielo di marzo traforato,
profumato dal bianco di magnolie,
addolcito dalla brezza leggera.
Lontani ma non distanti, cullati
dalla nenia di profondi segreti,
figli di quella scintillante luna
piena, parliamo lo stesso linguaggio.
2014
Io sono il pellegrino e cerco l’oasi
in questo mio cammino che attraversa
il deserto - ho lasciato sulle dune
il tuo ricordo, ho scambiato un miraggio
per il mio desiderio e l’illusione
è anche più dolorosa dell’assenza.
All’orizzonte dopo tanto andare,
ecco si allunga ormai un’isola verde.
Laggiù forse si abbeverano stanchi
i dromedari e i carovanieri,
laggiù forse ritroverò anche te.
2014
Le vecchie lettere uscite per caso
dall’oblio di una scatola da scarpe
hanno la poesia del tempo perduto.
Le leggo affascinato ricordando
- se un lungo viaggio muta le persone
figuriamoci il viaggio della vita!
Mi riconosco attraverso gli scritti
di una ragazza amata, mi rivedo
emergere dalla nebbia degli anni.
Cos’è la lacrima che adesso supera
le ciglia e scende a rigarmi la guancia?
Malinconia? Rimpianto? Nostalgia?
2014
Adesso là è inverno. Gli sgabelli,
le sedie, i tavolini, le poltrone
li avranno certo cambiati, così
i lampadari, i divani dell’ingresso.
E quell’orrendo quadro alla parete.
Ma nel ricordo sarà sempre estate,
saranno sempre gli anni Ottanta e tu
vivrai per sempre là, nessuna nuova
gestione ti potrà mandare via.
E siederemo sul divano azzurro,
parleremo davanti a un tavolino
del bar, a quell’acquario disegnato
sul vetro smerigliato del bancone:
tempo e amore non saranno passati.
2002
Cerco di trattenerti, di fermarti
per il lembo del vestito, afferrarti
perché tu non mi sfugga un’altra volta.
Provo a isolarti dentro le strofe
di una poesia, a ingabbiarti in qualche verso,
ma di te mi resta solo l’abbaglio.
Ostinato però ti inseguo ancora,
dolce femminile ispirazione.
2014
Abbiamo indagato insieme, amore mio,
come degli attori di un telefilm
americano, nel sogno che ardeva
febbricitante - il tuo acume si univa
alle mie riflessioni, raccoglieva
indizi e li interpretava. Così,
che cosa mi è rimasto nel risveglio?
La consapevolezza che la forza
non sta in me o in te: è nei nostri cuori uniti.
2014
Questo amore è una guerra che nessuno
ha dichiarato - ci siamo trovati
così, invasi l’uno l’altra, passata
la frontiera, valicata la sbarra
bianca e rossa che segnava il confine.
Combattiamo e resistiamo sapendo
che l’amore comunque vincerà.
2014
Il croco ride viola al pomeriggio
che ha già il vestito della primavera
- ridi anche tu, sorridi a questo sole
che ci sommerge come un’onda d’oro.
Hai la bellezza del sogno oggi, il viso
ilare della speranza, cammini
al mio fianco tenendo per la mano
qualche margherita e i nostri domani.
2014
La pioggia stende un rotolo di cellofan
sulla piazza ora che scende la sera
e torme di ombrelli colorati
migrano in via della Conciliazione.
I lampioni si riflettono gialli
allungano luci di zafferano
orlano azzurra la celebre cupola.
Arde in petto la bellezza romana.
2014
L’Autostrada del Sole scorre in fianco,
un nastro grigio tra il verde e l’azzurro
- nuvole bianche come aironi perse
nei laghi che chiazzano le colture.
Il Centro d’Italia passa leggero,
indossa già livree di primavera,
tra torri e casali disseminati
come greggi ai lati della strada.
2014
Quando dico che ho bisogno di te
io dico che ho bisogno del tuo amore
perché mi fa sentire un uomo vivo
essere amato, fa scorrere linfa
in questo tronco un tempo inaridito.
Il resto sono soltanto parole
di contorno, l’ornato che abbellisce,
il tocco magico della poesia.
2014
Sono sempre il viandante - il mio cammino
è quello solito, passo dopo passo
nei giorni infilati come perle,
qua e là ce n'è una che splende di più.
Sono un Odisseo di terra, pervaso
dalla forza di battere il sentiero
con piede fermo, accorto ad abbrancare
un ramo quando la gamba vacilla.
Sono un poeta da bosco, che cammina
e guarda le nuvole come un tempo
e fissa il suo sguardo meravigliato
ancora una volta nel tuo amore.
2014
Talvolta ti credi intrappolato
nei giorni, ostaggio del tempo che rode
inesorabilmente la tua vita.
Poi trovi una domenica di sole,
ti imbatti nelle nuvole riflesse
dentro il fiume, nella danza d'amore
degli svassi e ti sorprendi immobile
a guardarli - il petto contro il petto,
incrociano i colli e poi si allontanano.
Riprendi il passo con nuove speranze.
2014
Apri il sipario a questo vecchio attore:
spalanca i luminosi armamentari,
fammi entrare in scena finalmente,
recita con me questa pièce d'amore.
Ci avvolgeremo nel velluto rosso,
dirò le mie battute, tu le tue
e saremo noi e saremo altri due
che in questo momento sogniamo d'essere.
2014
Il mattino di marzo alla finestra
appollaiato come un gatto grigio.
La pioggia gonfia le gemme, le tende
allo spasimo - ci sarà anche il tempo
del sole, delle esplosioni dei fiori
come granate sui rami dei peschi.
Allora la notte canterà nuda
davvero sui ponti, facendo vivi
nel cielo di stelle i versi di Lorca.
2014
La gazza nel nido scuote i suoi dadi
e si gioca un cielo di primavera,
questo cielo azzurro dove galleggia
una luna di vetro smerigliato.
Il mattino è un fiume che scorre lento,
afferra quei riflessi luminosi
e li trascina nella sua corrente.
Dove langue, fioriscono narcisi.
2014
