giovedì 7 agosto 2008

La voce del mare

Ho risognato la voce del mare
- luminoso nell’alba risplendeva
come pietre micacee sotto il sole.

Quella sua voce chiara di conchiglia
mi parlava di te, delle tue bianche
carni che qualche volta gli concedi.

Al mio risveglio ogni cosa taceva,
il tuo ricordo svaniva nel giorno
come il profumo di una rosa tea.



Fotografia © Aneta Ivanova


2007

mercoledì 6 agosto 2008

Mercurocromo

Allontana il passato, tu mi dici,
ma le sue furie temi, le buriane.
Io vedo solo quelle sue premure,
le piccole certezze infilzate
come cippi miliari su una strada.

Non cedo, non mi abbandono: resisto.
Non è vero che sia venuto a patti:
ho solamente agevolato il passo
come una volta si correva incontro
alla parvenza ardua di un’occasione.

Ed ogni volta che sull’illusione
mi sono sbucciato i ginocchi, ho messo
un velo rosso di mercurocromo
ed ho ripreso a correre più forte.


Fotografia © Behance


2008

martedì 5 agosto 2008

Agosto

Agosto sa già d’uva e di parole
soffiate sotto il cielo del bersò.
Le mani che ramazzano le briciole
sono le stesse che scacciano mosche
e indicano laggiù i monti velati.

I pesci rossi sguazzano nell’acqua
della fontana: anch’essi all’estate
chiedono aria, con le code frustano
lo specchio che frantuma l’oleandro.
Sulla tovaglia a fiori di cerata
languono le pesche, le prugne rosse.

E mettiamo in fila queste ore lente
con i semi dell’anguria nel piatto.


Pierre Bonnard, "Tavola apparecchiata in giardino"


2008

lunedì 4 agosto 2008

L'amore e l'amicizia

Suona la musica di quell’estate
e il tempo si è ristretto, come elastico.
L’amore e l’amicizia si combattono
- discutevamo allora - o coesistono?

Ma adesso che l’amore e l’amicizia
si sono sciolti nei gorghi degli anni
solo quelle parole ci rimangono
come la polvere su uno scaffale.


Edward Henry Potthast, "Confidenze"


2005

domenica 3 agosto 2008

Quello che sai, quello che ricordi

Quello che sai, quello che tu ricordi
è al confine dei sogni e dell’oblio,
oltre le linee nemiche del tempo.
E volti la clessidra con la mano,
guardi cadere sabbia ed illusioni.

Quello che hai, quello che tu credevi,
sono desideri mai realizzati
E conti i tuoi cassetti e li riordini:
sono pieni di fiori appassiti.

Quello che dici, quello che pensavi,
e le parole scritte che ti sembrano
diverse, non le riconosci quasi.


Descott Evans, "Lasciate un messaggio"


1993

sabato 2 agosto 2008

Solo il lago

Sembrava immobile il tempo sul lago,
quasi più lento delle vele bianche
sospinte sulle onde da un lieve vento.
La radio aveva frantumato il sabato
di musica, risate ed allegria.

Adesso che mi volto indietro scopro
che sono già passati troppi anni.
Quel posto non sarà più come allora:
solo il lago sarà rimasto uguale,
ma questo solamente in apparenza:
è un altro lago, Eraclito ci insegna.

NOTA: è il Garda a Lonato, luogo dove il 2 agosto 1980
ho appreso della strage alla Stazione di Bologna


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Foto © Sapere.it


1998

venerdì 1 agosto 2008

Sogno pomeridiano

Il mio sogno era come una membrana,
era una bolla che mi conteneva
oltre il pomeridiano dormiveglia
con gli scuri a proteggere la quiete.

E tu vi recitavi così simile
così diversa, come fa l'attrice
quando impersona la parte: mostravi
lati di te che io non conoscevo.

Il mare barbagliava dietro noi
nell'azzurra atmosfera della darsena,
le lievi vele bianche galleggiavano
sull'apatia leziosa dell'estate.

Eri sull'ampio terrazzo dorato
e mi parlavi con voce gentile;
sul tavolino il vento rileggeva
distratto un libro abbandonato aperto.

"La tristezza di vivere..." dicevi
e ti si disegnava quel sorriso
ammaliante sul viso a confortarmi,
quel sorriso che vale una memoria.

Il sole era il riflesso della mia
anima, specchio di un candore che
più non esiste. "Ritrovarti qui..."
stavo dicendo con un tono lieto.

Quando un frastuono di vetri improvviso
mi ha ridestato, ho maledetto il camion
della raccolta differenziata:
è stato come perderti di nuovo.


Klaus Dietrich, "Pomeriggio assolato"


2001