martedì 7 ottobre 2008

Ti vedo come sei

Ti vedo come sei sognando mondi
adesso che ti siedi e guardi intorno
con gli occhi chiari ed i capelli biondi.

Ti vedo come sei anche se ometti
parti di te nei silenzi, in parole
che pronunci a significare altro.

Ti vedo come il cieco che non vede
le foglie gialle staccarsi dal ramo
ma ne distingue il volo e la caduta.



Mary Calkins, "Rami lirici"


2007

lunedì 6 ottobre 2008

Tu e la luna

La luna gialla che divide il cielo
con la sua lama affilata di ottobre
ti somiglia più di quanto tu creda.

Così presente ma così lontana
inargenta le notti come tu
fai con i miei sogni fuori dal tempo.

Tu e la luna, la stessa faccia scura,
la stessa faccia chiara dell'amore.



Gurdish Pannu, "La luna e lei"


2006

domenica 5 ottobre 2008

Matasse

La vita è un dipanare matasse:
perdonami se ti ho dimenticata.

Ho trattenuto il tempo tra le dita
ma al pari di un elastico è seccato.

Ed io credevo ancora fosse sabbia
e che il vento leggero lo cullasse.

Rimango solo, come in quel mattino
quando guardai il mare e tu eri partita.


Roy Lichtenstein, "Gomitolo di spago"


2007

sabato 4 ottobre 2008

La calda poesia dell'autunno

Sciaborda il lago con voce di sole.
Seduta sulle antiche pietre tu
sfogli la calda poesia dell'autunno.
La brezza soffia lieve e ti accarezza
le spalle ancora nude offerte al giorno.

Un gabbiano passeggia solitario
sul muro tiepido del porticciolo:
ne osservi il becco arancione, il piumaggio
e ne invidi la libertà infinita.


Edward Cucuel, "Le vele"


2008

venerdì 3 ottobre 2008

Sera d'autunno

Musica di sassofono nell'aria
e virtuosismi jazz al pianoforte,
la sera scivola via come un foglio
di carta infilato sotto la porta.
Nel cielo buio svanisce il ricamo
disegnato da un aereo, i pipistrelli
cuciono voli a ricordare il caldo.
Ma già le foglie diventano gialle,
chiazzano il prato dove i funghi spuntano
come piccoli ombrelli nella pioggia.


Max Hayslette, "Pomeriggio sull'isola II"


2007

giovedì 2 ottobre 2008

Caligine

Hanno tagliato il pino delle rose
- ricordi i centrotavola a Natale? -
adesso il paesaggio è cambiato ancora
nella caligine della mattina.

I treni vanno oltre la sbarra a righe
e i sogni mutano come serpenti,
come l'amore si scioglie nel tempo
per tornare se volti la clessidra.

Sulle labbra ho il sale delle tue labbra.


Jean Miele, "Montagne nebbiose"


2008

mercoledì 1 ottobre 2008

Una foglia

Una foglia staccatasi dal ramo
è caduta sul tavolo di pietra
dileguando l’azzurro della sera.
È stato sufficiente per pensare
a te, per risentire la tua voce
dire del tempo, di come ci sfugga.

Una ragazza risale leggera,
i suoi passi cadenzano il mio cuore,
dettano i ritmi della gioventù
e spalancano abissi al desiderio:
vorrei volare libero lassù,
abbandonarmi a giochi di correnti
come il gabbiano che torna sul lago.

Non resta più nulla, solo il silenzio
che vive del crepuscolo e disegna
la tranquillità di questo mio eremo
dove rifugio la malinconia.

Prendo la foglia, l’abbandono al vento,
che la porti a disciogliersi nel fiume.


Fotografia © Daniele Riva


2003