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venerdì 9 dicembre 2022

Pochi rottami

È un giorno che ha perso tutto il suo senso
- spento l’amore, precipita il vento
e resta questa secca, la bonaccia
in cui si impantana la memoria,
avvolto dalle alghe il suo relitto.
Questo sfasciume è tutto ciò che resta
e nella data del tuo compleanno
emergono qua e là pochi rottami.
Sei lontana, perduta nell’oblio.



MADELEINE ARNETT, "DETRITI GALLEGGIANTI"

2022

giovedì 2 febbraio 2017

Una musica dimenticata

Sei una musica dimenticata,
di quelle che dopo tanti anni tornano
improvvise a risuonare per caso
dalla conchiglia di una vecchia radio.
Eppure un giorno era un fare e disfare
il domani - reggevi tu il gomitolo
del tempo e insieme ne dipanavamo
i fili. Ora quei capi come prede
in un carniere pendono inerti,
altre matasse abbiamo annodato.

 

Jover

LOUI JOVER, “HER SONATA”

 

2017

venerdì 26 agosto 2016

L’oblio

Il tempo come manciata di terra
è caduto, ha riempito le clessidre
di sabbia, ha cancellato le tue tracce
- l'estate adesso è un ridere di gazze
e lungo il fiume galleggiano idre
esili sulle zampette. L'oblio
è sceso con il suo velo a coprire
i mobili di questa casa sfitta
che per anni è stato il nostro amore.

 

hopper.sun-empty-room

EDWARD HOPPER, “SUN IN A EMPTY ROOM”

 

2016

giovedì 16 gennaio 2014

Notti di gennaio

“E conosco a un guizzo di fiamma
la forza d‘instabilità e d‘affanno
che tiene acceso il mondo nel buio”

MARIO LUZI

Sono fredde le notti di gennaio
e, alla luna, fanno bianchi i prati
e gelidi i pensieri di chi veglia.
Troppo lontana è ancora primavera,
lontana è la speranza del risveglio:
la gemma langue nel cavo del ramo.

I nomi sono simboli perduti,
i volti altrove parlano e sorridono,
anche il suo bacia altri volti, altre labbra.
Dimenticare è costruire quel ponte
che a nuovi giorni traghetti le vite,
posando pietre sul proprio passato.

E ritrovare altri segni, percorrere
strade indicate da cippi diversi,
seguire i passi che lei non lasciò.
Per approdare finalmente un giorno
a terre nuove, vergini di lei.

 

15940

FOTOGAFIA © GOODWP

 

2003

giovedì 6 dicembre 2012

Contro l’oblio

Il conforto dell'oblio lo rifiuto
- allontana da me l'amaro calice
che cancella i suoi passi sulla sabbia
e i suoi fianchi annodati nel bikini,
che avvolge nella nebbia il suo sorriso.

Voglio isolarmi nella quarantena
del ricordo, riassaporarlo tutto
istante dopo istante come un film
imparato a memoria - le battute
degli attori sono la mia vita.

 

MANIFESTO DEL NATIONAL RAILWAY MUSEUM

 

2012

lunedì 10 ottobre 2011

Vincere l’oblio

«Ti dimenticherai le risate,
i giuramenti, queste parole
che rompono la noia della sera.
Ti dimenticherai delle mie labbra,
dei miei occhi, persino del bikini
che indosso in spiaggia tutti i pomeriggi».

Forse hai ragione – pensavo – l’oblio
è un fiume lento e scorre inesorabile.
Nelle sue acque anche noi ci perderemo.
Non sapevo che più forte è l’amore.

 

FOTOGRAFIA © ANTHONY MICHAEL POYNTON

 

2011

domenica 22 maggio 2011

Io voglio ricordare

Questo frutto dell'oblio non lo voglio
cogliere, io non mi voglio saziare
della pace del nulla, della fredda
consolazione del dimenticare.

Io voglio ricordare con dolcezza,
voglio rimpiangere e ancora cadere
e se il suo capo biondo dalla notte
della memoria torna, allora vivo.

 

Valerie Willson, “The edge of memory”

 

2011

venerdì 18 marzo 2011

Il tempo e l’oblio

Non resto  più sul balcone a guardare
la notte accendersi sulle colline
d'inverno, sciogliersi in un fiato di stelle
attraversato dagli aerei per Orio.

Come edera sui muri di una casa
mi hanno avvolto il tempo e l'oblio:
ora siedo con i miei fogli bianchi
alla luce tranquilla della lampada
e non ti penso, non ti penso più.

 

La camera di Thomas Hardy © Dorset County Museum

 

 

2011

venerdì 4 marzo 2011

Invisibili i monti

Sulla collina splende l'oasi gialla
del santuario - intorno buio e luci
di strade nella notte alta di marzo.

Dove si scioglie l'ultima città
invisibili i monti - solo il vento
ne annuncia il candido manto di neve.

In sere come questa eri tormento
tu, la tua assenza mi prendeva a pugni
e stordito rientravo dentro casa
a ubriacarmi con la nostalgia.

Ora no, ora tu sei come quei monti.

 

Immagine © P. Li

 

2009

venerdì 4 giugno 2010

Se ti dimentico

“In questo mondo ove dimentichiamo,
  ombre siamo di chi siamo”.

  FERNANDO PESSOA

Se ti dimentico, allora tu sei
mia e ti possiedo come non ti ho mai
avuta, ti ho per come ti vorrei,
per come tu non sei né mai sarai.

È nell'oblio, nel rimpianto che torni
con un'indeterminata vaghezza,
con il languore che hanno certi giorni
quando il tramonto giunge, la dolcezza

infinita che lacera il crepuscolo
lasciandovi ferite rosso sangue.
Dimenticata, sì che tu sei mia:

sei il piacere che dà il massaggio al muscolo
contratto, sei l'alone di magia
che ti sorprende lasciandoti esangue.


 image

Edward Munch, “Sogno di una notte d’estate”


1999

giovedì 19 marzo 2009

Scatole cinesi

Le clivie già si accendono d'arancio
i tuoi tramonti nelle cartoline
i francobolli chiusi dentro gli album
e le fotografie dimenticate
sul fondo polveroso di un cassetto
in un armadio che non apro più.


sabato 15 novembre 2008

Aria

“Batte il mio cuore al ritmo del mio passo.”
  CAMILLO SBARBARO
Ti ho inseguita con caparbia impellenza
con i polmoni che cercavano aria,
la bocca spalancata ad inspirare,
e le mie mani intanto si aggrappavano
per non cadere, non cedere al panico.

Tu da lontano ti mostravi appena:
eri un fantasma perso nella nebbia,
una passante scorta in Galleria,
la viaggiatrice dentro una stazione
che sale sopra un treno arroventato.

Io, senza fiato, senza più ricordi,
oppresso dal mio stesso peso andavo
a fondo nell’asfalto liquefatto
come nel vortice della tempesta
ed annaspavo ancora boccheggiando.

Come un naufrago tendevo le mani,
mi abbarbicavo al più esile relitto
per potere giungere alla salvezza
scansando l’asfissia, l’ipotermia,
e approdare disperso a qualche terra.

Eri tu il fuoco che ardeva nel petto,
il dolore che mi spremeva vivo
e ottenebrava gli sguardi e la mente,
che inaridendomi mi intorpidiva
afflosciandomi come un sacco vuoto.

Adesso cammini per la tua strada
e ti ho voltato le spalle, percorro
i miei parchi di sole e di colore
e ti ho estirpata da me come un’erba
per respirare ancora nuova aria.


Peter Davidson, "Verso le colline"


2003

mercoledì 6 agosto 2008

Mercurocromo

Allontana il passato, tu mi dici,
ma le sue furie temi, le buriane.
Io vedo solo quelle sue premure,
le piccole certezze infilzate
come cippi miliari su una strada.

Non cedo, non mi abbandono: resisto.
Non è vero che sia venuto a patti:
ho solamente agevolato il passo
come una volta si correva incontro
alla parvenza ardua di un’occasione.

Ed ogni volta che sull’illusione
mi sono sbucciato i ginocchi, ho messo
un velo rosso di mercurocromo
ed ho ripreso a correre più forte.


Fotografia © Behance


2008

sabato 5 aprile 2008

Il canto dell'oblio


Sognarti tra le pieghe della notte
è un esercizio solito e concreto
ma vano come le barche di carta
affidate alla luce dello stagno.

E come quelle affondano i pensieri,
colano a picco gonfi di realtà
appena il giorno si affaccia alla vita
indorando finestre d’oro puro.
Spalanco gli occhi e fuggi dal mio sogno,
una farfalla che vola leggera
e si perde lontano zigzagando
tra i narcisi ed i giacinti fioriti.

Mi alzo e intono il canto dell’oblio.




Illustrazione di Karen Arnold


2006