giovedì 27 ottobre 2011

Racconto di nebbia

La nebbia è una menzogna stamattina,
i tuoi occhi mi parlano di mare
e sanno d’alga e di malinconia.

L’infinito è un minuscolo puntino
stampato all’interno della pupilla,
un bianco fiore intriso della luce.

La spirale del tempo nuovamente
si avvita, la macchina torna a muoversi
e la pellicola riprende a scorrere.

 

ADOLPH GOTTLIEB, “MIST”, 1961

 

2008

6 commenti:

Vania ha detto...

...uno stringato racconto...ma lungo da "raccontare".
ciaoooo Vania

DR ha detto...

la poesia è così: tenta di dire molto di più di quanto racchiude nelle parole

Sandra M. ha detto...

Affrontare la malinconia della nebbia (io l'adoro) tuffandosi in sguardi limpidi e luminosi...una gran bella terapia.

DR ha detto...

la nebbia è una compagna per chi abita al nord: quando compare, il panorama cambia all'improvviso, le distanze sono stravolte, le cose appaiono diverse... c'è chi la odia e chi, come me e Sandra, la adora

Asia ha detto...

Personalmente la temo quando sono in viaggio - poi, come oggi in Umbria, ci sono dei luoghi che con la nebbia sono meravigliosi e, questa volta non sto parlando della campagna. Bellissima negli ultimi tempi. Stupenda la tua Poesia. Ciao Renoir. Asia

DR ha detto...

Grazie, Franca. La nebbia, per fortuna qui non è quella spessa che avvolge la pianura padana: siamo sulle pendici delle colline, a circa 300 metri sul livello del mare. Certo, andare in auto verso Milano o sulla A4 non è una bella cosa...