lunedì 31 maggio 2010

12 x 18

Spariglio le fotografie cercando
la dodici-diciotto in cui sorridi
e il cielo si spalanca dietro te
in un volo leggero di gabbiani.
Fu quel giorno che liberammo il cuore,
che ci dicemmo che forse il futuro
poteva avere la parola insieme.
Non l'ha avuta - sorrido amaro adesso -
ma quanto eri bella quel pomeriggio:
non ho amato nessuna più di allora.

 
Fotografia © Digital Photography Service

2010

domenica 30 maggio 2010

Un campo di sabbia e tufo

Un campo di sabbia e tufo, i cavalli
trottano e superano le barriere
- maggio è il profumo di tiglio e sambuco.
Le foglie verdi e lucide, laggiù
scorre l’Adda, la sua brezza li nutre
- il fiume è serpe che si snoda verde.
Il cielo azzurro come a primavera
soltanto è dato di vedere, limpido
di una purezza soprannaturale
- le campane lontane ancora chiamano.
Nuvole bianche appese al pomeriggio
come uno strofinaccio ad asciugare
- la domenica è voglia di giocare.
 



2006

sabato 29 maggio 2010

Pelle nuova

Uscire dalla vecchia pelle come
la serpe che muta nelle pietraie
e parte nuova verso il sottobosco.

Lasciare il carapace vecchio come
il paguro Bernardo e ritrovarne
uno nuovo da usare come casa.

Poi accantono questo desiderio
improvviso, riprendo tra le mani
il giorno e a testa alta lo affronto.

 

Ed Hardy, “Dragon”

 

2010

venerdì 28 maggio 2010

Sera di maggio nel giardino

Nel giardino regna l'oscurità,
i vapori di sodio dei fanali
illuminano foglie, le rivestono
di una luce leggera e misteriosa.

Nella brezza che scende dalle valli
è la memoria a scrivere colori,
a indovinare i nomi delle cose.

E la parola evoca il tuo ricordo,
ne fa poesia nel volo delle lucciole.

 

 

Joan Miró, “ Dona i ocella en la nit”

 

 

2010

giovedì 27 maggio 2010

All’ombra di un pino marittimo

Rimpiangi la resina che impregnava l‘aria,
e bianchissima striava le cortecce?
Non lo saprei trovare più quel pino
alla cui ombra sostammo ansanti,
timidi della nostra giovinezza.
Arrivavi per quella strada ombrosa
con il passo molle delle ragazze
e il gemito del vento nei capelli.
L’amore fu come un lampo d’estate,
lacerò il buio delle nostre anime,
ci illuminò per pochi brevi giorni.
Ricordi il manto soffice disteso
sotto noi, la dolcezza della sabbia?
Io me lo porto addosso, sulla pelle…


Fotografia © Bellavista Lignano

2006

mercoledì 26 maggio 2010

Come un lord

L'oceano verde del sedano matto
gonfio di pioggia e di fiori dorati
ondeggia nel chiarore del mattino.

La vita già dispiega le sue vele:
gazze intrecciano voli in bianco e nero
e i merli si chiamano danzando.

Cammino con l'ombrello come un lord
spingendo il passo oltre i miei ricordi.

 

John Horsewell, “Spring, Aix-en-Provence

 

2010

martedì 25 maggio 2010

Mondo Nuovo

Ed ecco che il nulla nasce dal nulla,
che le eliche si saldano in catene
nelle case di vetro della scienza
e il futuro esce dal Mondo Nuovo.
Ma fuori il cielo splende azzurro e terso
e i tigli sfoggiano le foglie verdi
nutrite da piogge di primavera,
nell'orto i fiori gialli delle zucche
aprono le loro stelle al mattino.


Immagine © Evolving World

2010

lunedì 24 maggio 2010

La piscina

Svaniva la tua immagine nell’acqua
azzurra della piscina - tremava,
si scomponeva in un caleidoscopio,
con il bikini nero allestiva onde,
con la rosea nudità del tuo corpo
le rivestiva e ancora le frangeva.

Fuori le salvie rosse fiammeggiavano
nell’ombra del giardino, riflettevano
i raggi del sole che provenivano
dall’acqua come uno specchio al tramonto.

Oltre la strada l’amore fuggiva
inseguito da nuvole di maggio:
svaporava nel cielo della sera.


Fotografia © Dreamstime

2006

domenica 23 maggio 2010

Un giorno di luglio

Nella fotografia l'oscurità
è fissata nella sua forma d'ombra
e la luce riflette spazi chiari
nei tuoi occhi, nella bottiglia verde
che si allunga sulla tovaglia bianca.

L'attimo còlto nella brillantezza
di un giorno di luglio - lontano il mare
scintillava nel sole del tramonto.
Avrei voluto inchiodare il tempo
sul muro allora, impedirgli di scorrere.
Invece eccomi qui oggi. A rimpiangere.

 

 

Todd Telander, “Blue bottle and lemon”

 

2010

sabato 22 maggio 2010

Maggio 1988

C’era Vanessa Paradis nell’aria,
la voce seducente di Lolita,
nella sera di maggio dolce e triste
come un amore lontano e perduto.

L’amico canticchiava un motivetto,
le mani nelle tasche del giubbotto,
il cuore ad inseguire una chimera
tra le luci che piano si accendevano.

E allo Stadio del Ghiaccio comperammo
patate fritte per dimenticare
i nostri vent’anni e la libertà
di una sera nel grande luna-park.

Nel cielo sopra la stazione nuvole
gialle svanivano leggere come
schiuma di birra. La malinconia
sedeva con noi su quella panchina.

 

Milani

 

2002

venerdì 21 maggio 2010

Bandiere

Inseguo la poesia delle bandiere,
del vento che soffia fino al mare.
La costa trattiene i loro riflessi
e ricompone il mosaico a colori
sulla cresta spumosa delle onde.

Da Levante avanzano le nuvole,
truppe lanose di una grande armata.
E l'estate spalanca le sue ali
sul fogliame battuto dalla pioggia.


 

Fotografia © DR


2010

giovedì 20 maggio 2010

Inchiostro blu

Ora che so leggere il vento e dire
se scenderà la pioggia o dove andranno
le nuvole leggere come angeli
non ho nessuno a cui dirlo, nessuno
a cui predire il futuro, soltanto
fogli ho, carta a righe da riempire
ordinatamente d'inchiostro blu
guardando il cielo vestito di grigio
aprirsi appena sopra gli alti pioppi.


 Nuvole86

Fotografia © Daniele Riva


2010

mercoledì 19 maggio 2010

Incontro

Ho ritagliato via tutto il mio amore
ma non devo essere stato poi abile
se adesso ti rivedo e il cuore pulsa
a un ritmo un po' più alto del normale.

Il tuo sorriso è un chiodo acuminato
piantato nelle lancette del tempo,
la sua punta ferisce le mie carni.
Ti lascio andare via nel pomeriggio
mentre si incendiano già le colline.

 

Raymond Leech, “A brief encounter”

 

2010

martedì 18 maggio 2010

Miraggio

Ritorna come da un viaggio lunghissimo
l’immagine di te che ho conservato
nello scrigno inviolato della mente.
È da remote lande che mi giunge,
da uno specchio di fiume in cui Narciso
annegherebbe per la sua bellezza.
Ma non sei qui: è soltanto la memoria,
uno scherzo improvviso che compare
sull’acqua verde increspata di vento.

Che sia la calda primavera a dare
queste morgane, sorta di miraggio
tra le centrali elettriche e le cave?
Possibile che non ti voglia proprio
dimenticare, se torni nei sogni,
se mi vieni a tentare nel riposo?

 

Fotografia © DR

 

2002

lunedì 17 maggio 2010

Canzone soffusa

Suona musica di là nella stanza
come nel ricordo un vecchio juke-box
al bar della spiaggia o il giradischi
di feste nei giardini di oleandri.

È per questo che la ascolto commosso
quella canzone che mi giunge soffusa
e che parla di un amore perduto:
racconta di me, racconta di te...

 

Immagine © Iniwoo

 

2010

domenica 16 maggio 2010

Espressione d’amore

Quando la curva dolce del tuo viso
fiorisce in un'espressione d'amore
il paradiso spalanca ai miei occhi.
E resto lì a guardarti estasiato,
meravigliato che sia di questo mondo
tanta bellezza. E non è che un leggero
allargarsi del labbro, è l'accendersi
improvviso dello sguardo, nient'altro...

 

Gustav Klimt, “Il bacio”, particolare

 

2010

sabato 15 maggio 2010

Lungolago

Il lago è una coppa di stagno fuso.
Dove le ville della sponda opposta
disegnano i colori dentro l'acqua
si apre una crepa d'azzurro che allarga
dolcemente la maglia delle nuvole.

In quel varco si infilano i miei sogni,
piccole barche di carta sfuggite
al colino fitto della realtà.

 

 Lc08-02

Malgrate, fotografia © DR

 

2010

venerdì 14 maggio 2010

Come se fosse la voce del vento

“Così, per colpa tua,
  mi è caduto il cuore.”

  CATULLO, Carme 75

Come se fosse la voce del vento
il ricordo riporta un giorno al mare,
la  bianca cresta delle onde spumose
il nero del cielo sopra il pontile
e i suoi capelli erano gonfie vele
mentre un sogno - quel mio sogno - moriva
lento agli occhi con schianto di illusioni.
Lei lo baciava con trasporto,lui
mi pugnalava inerme stretto a lei,
parole in libertà nella mia mente
e silenzio assoluto tutto intorno,
solo il mugghio del vento si sentiva
passare tra i piloni ricoperti
di cozze, verdi di alghe e di salmastro;
il mare da sotto gli assi spruzzava,
sembrava che mi volesse schernire.
Come se fosse la voce del vento
il ricordo improvviso si è levato
riaprendo la ferita che nessuno
mai ha saputo più cicatrizzare,
scagliandovi altre manciate di sale,
quel sale che allora sentivo in bocca.
Quel sogno - il sogno - non è più tornato
e il vetro rotto delle mie illusioni
si nota chiaramente che io l’ho
riaggiustato con del nastro adesivo.


 image

Fotografia © Paesionline


1992

giovedì 13 maggio 2010

Pena d’amore

La notte risplendeva stelle chiare
in un cielo pulito come vetro.
Giungesti tu e la tua bocca sembrava
una ferita, un taglio nella carne.

Il mio destino era peregrinare,
agognarti per mari sconosciuti,
come Ulisse cercarti, terra mia.
Giungesti tu e gridavo il mio dolore:
irraggiungibile eri alle mie mani.

 

 

Fotografia © Stock.xchng

 

2002

mercoledì 12 maggio 2010

Nòstos

Questa città sa scolpire i sogni:
li trae dal marmo della realtà
e non fantasmi o simulacri accende
ma piccoli ricordi ed emozioni.

Li credevi perduti, abbandonati.
Invece ardevano sotto la cenere,
aspettavano solo che tornassi
per divampare un'altra volta, vividi
come il fogliame degli ippocastani.


Fotografia © Atlante Parchi


2010

martedì 11 maggio 2010

Bergamo 2010

Nella città vestita di bandiere
ho marciato con l’anima nei piedi
e mentre l’umido entrava nelle ossa
il cuore si riempiva di calore.
“La bandie-e-ra dei tre colo-o-ri
è sempre stata la più bella, noi
vogliamo sempre quella, noi vogliam
la libertà, la libertà!”
la voce
si incrinava nel canto, l'emozione
mescolava sul viso pioggia e lacrime.


Fotografia (C) Daniele Riva

2010

lunedì 10 maggio 2010

Cuore mandolino

È un mandolino il tuo cuore e ora suona
per me la sua canzone: la passione
vibra tra quelle corde pizzicate,
costruisce mondi e poi li demolisce
come castelli di sabbia, li veste
di nuovi sogni e di nuove illusioni.

Infine mi blandisce e mi carezza,
un'altra volta mi invita all'amore.


 image

Tamara de Lempicka, “Woman in blue with mandolin”


2010

domenica 9 maggio 2010

Gocce sul roseto

Di cieli azzurri e di verdi fogliami
le pozze del mattino sono piene
e il mondo si riflette nelle gocce
cosparse sulle foglie del roseto
come diamanti sopra un panno verde.

E mi volto credendo di trovarti,
ingannato da un antico ricordo.
Ma non è più il tempo delle gardenie
sul patio della tua casa perduta.
E non ci sei: dietro di me il mattino
risplende con la sua dolcezza amara.

 

 

Fotografia © Lori Arnold

 

 

2010

sabato 8 maggio 2010

Rivelazione

Qui, dove scopro nella nudità
delle colline la luce del giorno,
arriva più lontano il mio sapere,
come il profeta che riesce a comprendere
all'improvviso la rivelazione.
I seni della terra si distendono,
il suo grembo fiorisce di castagni.
E la vita ha la sua dimensione,
nello spazio e nel tempo, in un momento.


Fotografia © Daniele Riva

2010

venerdì 7 maggio 2010

Sognami amore

Immerso nei pensieri, nei silenzi,
seduto su un divano ad ascoltare
"The Dark Side of the Moon" o "L'Estro armonico",
leggendo le poesie di Luzi o un classico.

Come quando eri con me... Le abitudini
sono malerbe che non puoi estirpare.
Però ti viene facile sognarmi
talvolta, per gioco o malinconia.

Sognami, amore: io ancora ti sogno.

Cammini per le strade cittadine
con il tuo passo flessuoso di dea,
aggiusti i conti al tavolo in cucina,
allo specchio regali i tuoi sorrisi.

Come quando ero con te... Ed i ricordi
sono preziosi racchiusi in uno scrigno.
Così mi viene facile sognarti
talora, per amore o nostalgia.

 

Edward Hopper, “Eleven a.m.”

 

2002

giovedì 6 maggio 2010

La partita a scacchi

  “Perché, che altro c’è al mondo
    oltre gli scacchi?”

    VLADIMIR NABOKOV

I. Apertura

Eravamo bambini e mi insegnasti
il gioco degli scacchi nella casa
antica e fredda presso la stazione.
“Forma la mente, ti induce a pensare,
comporta scegliere e anche rinunciare”.
Era una sera d’inverno, mio padre,
tuo padre nell’altra sala parlavano
di qualche cerimonia militare.

II. Gambetto di donna

Ti ritrovai su un treno, andavi a Bergamo
a scuola, tanti giorni percorremmo
tratti di strada sullo stesso passo,
camminavamo con le nostre borse
sul lungo viale degli ippocastani
per poi dividerci sul Sentierone:
io seguivo il mio greco e il mio latino,
tu prendevi appunti di matematica.

III. Arrocco

Un giorno, tanti anni dopo, ti vidi
a Foro Bonaparte: lavoravi
per un colosso della biogenetica.
Passavi frettolosa nella via
come dimentica di me, del tempo.
Divisi qualche panchina con te
e qualche pasto parlando di viaggi,
di libri letti, di film, di persone.

IV. L’alfiere dà scacco

“Anni fa, passeggiando in una strada
dove già le mimose erano in fiore
un amico informato mi disse
che tu da poco tempo eri sposata...”

Lo seppi anch’io così, e ne ho sofferto
proprio come il poeta Nicanor Parra
e come lui ripenso a te sposata
quando fiorisce gialla la mimosa.

V. Finale di donna

Adesso sei qui, dentro casa mia,
bella nel corto giubbino di jeans,
l’esuberante timidezza accesa
da una risata fugace. Mi perdo
nel momento in cui avvicini il tuo viso,
le labbra, e cado nel bacio più dolce.
Non mi rimane tempo per pensare,
non me ne hai lasciato, il fatto è compiuto.

VI. Scacco matto

“Il re è l’unico pezzo che non puoi
prendere, devi dargli scacco matto”.
Anna, ci hai messo vent’anni per vincere
quella partita iniziata muovendo
un piccolo pedone nella casa
che non abiti più. Mosse azzardate,
errori da entrambe le parti
ma adesso per il mio re è scacco matto.

 

DIPINTO DI LAYACHI HAMIDOUCHE


2002

mercoledì 5 maggio 2010

Una mappa 1:1

Tutti i miei ieri sfuggono alla rete.
Mi ci vorrebbe una nassa finissima
per catturarli e tenerli con me.
Mi ci vorrebbe un altro tempo pari
a quello che vivo, passato e presente
fusi o almeno su linee parallele.
E, come l'imperatore di Borges
che fa tracciare una mappa 1:1,
dovrei vivere e rivivere i giorni.


Fotografia © Thjm


2010

martedì 4 maggio 2010

Le gallerie del tempo

Nell'oscuro silenzio della notte
- le gallerie del tempo dove vai
con flebile lanterna e passo cauto -
un'altra volta lento mi avventuro.

Io archeologo di me stesso, di giorni
accatastati, cocci polverosi,
pezzi d'oro e d'argento che risaltano
alla fiamma se soltanto li sfiori.

Ma sono come uno che sogni, passo
da un luogo all'altro, da una storia all'altra,
senza trovare che pochi frammenti.

 

Denis Thorpe, “Portrait of a miner, Manton Colliery, 1984

 

2010

lunedì 3 maggio 2010

Il quid

La donna che profuma di vaniglia
si aggiusta un orecchino per la strada
e porta il tuo sorriso nel mattino.

Io l'ho riconosciuta in mezzo a mille
come conosco il passo , l'andatura,
la curva dello zigomo, i capelli.

Piccole parti della tua essenza,
il "quid" che mi ha fatto innamorare.

 

Thomas Henry, “Portrait of a woman”

 

 

2010

domenica 2 maggio 2010

L’equivoco

Forse l'equivoco si rovesciò
e versò sabbia dentro la clessidra.
Forse soltanto non riuscii a capire
che avrei dovuto abbracciarti forte
quella sera sull'orlo dell'abisso.
Tempo oramai è passato, tempo è trascorso
e i miei gesti rimasti nelle mani
si sono trasformati in spine acute
che qualche volta straziano le vele.


Illustrazione di Don Blanding

2010

sabato 1 maggio 2010

Giardino d’Oriente (Kota Radja)

L’ispirazione è un ciliegio fiorito.
Quando una brezza lieve ruba qualche
petalo bianco e simula la neve
ti sembra di sentire i campanelli
in quel giardino d’Oriente vestito
d’aprile dove gli uccelli dai rami
si alzano in volo nel rosso tramonto.


Fotografia © Qype

1989