domenica 31 gennaio 2010

Cappotto rosso

Nell'oceano di grigio il tuo cappotto
rosso è l'isola di salvezza e il naufrago
vi si aggrappa con tutte le speranze.

L'amore, vedi, allo stesso modo
può rischiarare tutta un'esistenza
illuminarla di sé un solo istante
e dichiararla compiuta così.

Come il riscatto di un raggio  di sole
apparso nella nebbia del mattino.


Fotografia © Davy Simon

2010

sabato 30 gennaio 2010

Il bracconiere

Il bracconiere viene sottovento
con i passi di gomma e non lo sento.
Mira, spara, mi prende, mi cattura
ogni notte, mi mette nel carniere.

Il bracconiere è il tuo ricordo, amore,
e con le reti avviluppa i miei sogni,
li conduce alla tua gabbia dorata,
li fa volare senza libertà.

Il bracconiere sei tu, amore mio,
Cupido femmina che scagli frecce
verso il mio cuore e in fretta fuggi via.

 

 

Manfred von Pentz, “The impossible chase”

 

2010

venerdì 29 gennaio 2010

Brucia la bellezza

Brucia la bellezza, arde come lava
di vulcano, come magma che scenda
verso il mare, la guardi ammaliato:
può essere sguardo di ragazza, corpo
di donna, tramonto sulle colline,
onde che si infrangono sugli scogli,
dipinto in mostra dentro un museo. Brucia:
e soltanto così la riconosci.
 
Fotografia © Lars Klottrup

1997

giovedì 28 gennaio 2010

Volavano i gabbiani

Volavano i gabbiani alti sul mare
dove il pontile ospitava i miei sogni,
vedovi ormai di te, e ti ritrovavo
tra le nuvole e le onde.

______________________ In ogni cosa
parlava il tuo ricordo, orchestra muta
resa schiamazzo, tumultuoso grido
alle mie orecchie, indimenticato
lacerante stridio.

________________ “Tu che facevi?”
urlai nella mia mente. E dov’eri?
Con chi tradivi, ladra dei miei sogni?

Io però ostinato ancora ti amavo
ottemperavo residue speranze,
io sì ti amavo, deluso ti amavo.
E volavano striduli i gabbiani.


Fotografia © A Virginia Share

1997

mercoledì 27 gennaio 2010

Ruvido inverno

Il gusto  di questo ruvido inverno
sulle tue labbra di burro e di neve,
sentore del vento che intirizzisce
gli arbusti e spezza rami ancora nudi.

Quanto sei bella con il cappellino
di lana, con i capelli che sfuggono
e ondeggiano nel mare della nebbia.

Solo per te, per vederti così,
valeva la pena di questo inverno.
 
Fotografia © Stefano Corso

2010

martedì 26 gennaio 2010

Cronaca di un tramonto

Il sole che splende sulla campagna
promette un lungo tramonto d'inverno:
la sfera già si approssima al declino,
diventa fuoco liquido nel tuorlo,
si espande fino a contagiare l'ovest,
fa a brandelli la stoffa colorata
del cielo, la disperde, la ricuce.
E dona la dolcezza ai nostri cuori.

 
Fotografia © Matej Baco

2002

lunedì 25 gennaio 2010

La pietra che continua a rotolare

La pietra che continua a rotolare
non fa muschio, sai, e il tuo ricordo è tale:
in un perenne moto ti rinnova,
mantiene vivida la tua figura.

Sono la sacra Vestale che serba
accesa la fiamma nel grande tempio
della dea, non la lascio affievolire
mai e con nuovi pensieri l'alimento.
 

Fotografia © Mika Sjöman
 
2002

domenica 24 gennaio 2010

La mano che si perde tra i capelli

La mano che si perde tra i capelli,
le dita chiglie di navi tra i flutti
d’oro odorosi di shampoo e di balsamo,
la tua bellezza è quello sguardo dolce,
breve sussulto della timidezza.
Ed ora le tue mani mi rivelano
l’orecchio, la peluria della nuca,
ed il bagliore del pendente – giuro –
mi acceca meno della tua bellezza.

 

Olga Gouskova, “Message of flowers”

 

2001

sabato 23 gennaio 2010

Il sole e il fiume

Il sole è un disco di specchio rotante,
dal cielo migra a frantumi nel fiume
galleggiandovi come macchia d’olio.
La brezza che soffia leggera sperde
il gregge dei suoi riflessi dorati.
Chissà se lascerà lanosi bioccoli
come quelli che poco fa ho veduto
sospesi al filo spinato nel bosco.


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Fotografia © Daniele Riva


2001

venerdì 22 gennaio 2010

Il Carnevale stupido del cuore

Il Carnevale stupido del cuore
ti fa pentire poi delle tue scelte,
la mascherata che vestiva gaia
la tua malinconia è caduta subito
non come velo, piuttosto con schianto,
alla prima giornata di pioviggine,
lasciandoti perduto lungo il viale
come una foglia staccata dal ramo.

 

Fotografia © Serge Van Khache

 

2001

giovedì 21 gennaio 2010

Racconta…

Racconta i fatti dall'inizio e poi,
ti supplico, tralascia quegli smacchi,
i giorni tristi incasellati in grigie
litanie, tutti i vuoti simulacri
d'amore ricavati da pastoie
di sogni, da vasche di desideri.

Raccontami di lei ancora una volta,
ricordo - amico che non mi abbandoni.
Rinnova i suoi baci rossi e leggeri,
ridisegna le sue dita nervose,
nascondimi il fatto che l'ho perduta.

 

Gustav Klimt, “L’attesa”

 

2010

mercoledì 20 gennaio 2010

La speranza

E dunque lascia pure che io sogni.

La speranza è un letto pieno di petali
di rosa e mi ci avvolgo e li respiro
- è una porta che trovo  sempre aperta
e io senza neanche bussare entro.

Dall’altra parte della notte però,
dall’altra parte tu mi aspetterai?


Fotografia © Sven Fennema

2007

martedì 19 gennaio 2010

Stanco d’inverno

Stringo gennaio tra le dita stanche
d'inverno e quello che rimane è un gusto
amaro e dolce di scorze d'arance.

Se nel cielo la neve si disegna
in bianche nuvole e i fischi dei treni
ingannano i giochi delle distanze,
la mia apatia allora non è che attesa.

Raggi di sole illuminano gemme...


Jennifer Vranes, “Aspens in winter”

2010

lunedì 18 gennaio 2010

Il cigno

Nel tremore del fiume va la luce
inscrivendo nei cerchi allargati
dai sassi il brullo inverno delle rive.

La bellezza è nella gola del cigno
che si abbevera d'acqua e di riflessi
nel cono luminoso della darsena.

La pace del mattino è una scintilla
di sole che goccia dalle sue piume.


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Fotografia © Daniele Riva


2010

domenica 17 gennaio 2010

Nella pioggia ghiacciata di gennaio

Scruto l’embrione della primavera
dietro i poveri rami del giardino,
le piccole gemme che inturgidiscono
nella pioggia ghiacciata di gennaio.

Come chi vada in un oscuro bosco
e, pure senza vedere la luce,
intuisca da minuscoli dettagli
la via d'uscita oramai più vicina.


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Fotografia © Daniele Riva


2010

sabato 16 gennaio 2010

Il cerchio

Queste vite vissute, questi sogni
che accendono l'universo del tempo
sanno del cerchio, sanno del ritorno.

Se anche la storia spesso si ripete
- gli invasori di ieri torneranno
a scuotere i pendagli nelle piazze -
perché non deve ai nostri umili giorni
risplendere il già stato, rinnovarsi
il déja vu? Perché sei tu, amore?

 


M.C. Escher, “Incontro”

 

2010

venerdì 15 gennaio 2010

Dimenticare

Serve coraggio per dimenticare,
buttarsi via, allontanare i ricordi
- spettri orribili da guardare in volto.

Ma vieni da universi sconosciuti
e popoli recessi della mente,
colonizzi capacità d’amare.

Io non ho la forza di cancellarti
- sarebbe facile essere un computer -
e ti trattengo nella mia memoria.

 

Rabi Khan, “Passionate kiss”

 

2005

giovedì 14 gennaio 2010

Duo in corpore uno

Sei vino che alimenta la follia,
la luce chiara del solito sogno,
il sale bianco della nostalgia.

E ti dimentico lungo il cammino,
ti ricordo, ti chiamo, ti sospiro,
e ti abbandono al vento come un foglio.

Perché sei dentro me, perché sei me
e nello specchio assumo il tuo colore
come il camaleonte tra le foglie.

Perché sei in me, perché io sono te
– femmina e maschio, il marito e la moglie –
e vivo in tuo nome, giorno per giorno.


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Fotografia © Heinz Krimmer


2005

mercoledì 13 gennaio 2010

E se è un mare l’amore

E se è un mare l'amore, ha le sue onde,
le sue maree e venti di gelosia
che minacciosi soffiano incessanti.

E se è un mare l'amore, mi conduce
relitto galleggiante alla deriva,
osso di seppia lieve in sua balìa.

E se è un mare l'amore, allora è inutile
opporvisi: bisogna abbandonarsi,
dalla corrente lasciarsi portare.

 

Stella Dunkley, “Coast”

 

2006

martedì 12 gennaio 2010

Amore o solitudine

E se pensando mi chiedo se è amore
o solitudine, allora memorie
ridispongono il mio caleidoscopio
nella luce che filtra dal tramonto
incendiando il verdino delle tende.

E tu a questo mio lungo inverno
parli: le tue parole sono spilli
acuti come il ghiaccio delle gronde
«È un gioco, amore, la tua solitudine».

 

Jane Ann Butler, “Icicles”

 

2010

lunedì 11 gennaio 2010

Vecchi treni

Assaggia la vita: questa mattina
sa di  nebbia e di vecchi treni presi
in un'aurora livida e fumosa.

E, come Proust, puoi riscoprire il gusto
perduto, quell'amore sotto pelle
che non sapevi neanche cosa fosse,
le ragazze sedute sui ginocchi
nello scompartimento affollato.

Lentamente la nebbia svanirà
e ti rivelerà questo presente.
Le ragazze saranno ancora là,
su quel treno che viaggia verso l'alba.

 

 

Fotografia © E428 FS

 

2008

domenica 10 gennaio 2010

Poesia nella nebbia

La poesia è un grumo che mi resta in petto
mentre nel mattino vado in bicicletta:
resta lì come se fosse un insetto
fossilizzato in una goccia d’ambra
e non tenta nemmeno di uscire.

Come il sole di quest’alba lombarda
gonfia d’inverno e di malinconia.


Fotografia © Meteo-System

1998

sabato 9 gennaio 2010

Nel buio

Nel buio un vago chiarore di luna
disegna ombre e riflessi tra i cristalli.
Attendo immobile che i tuoi capelli
si sciolgano in cascate voluttuose.

Tranquillamente, pronti per l’amore,
prima che i nostri visi si avvicinino,
che i nostri corpi vengano a contatto
e una scintilla accenda la passione.

 

 

 

1992

venerdì 8 gennaio 2010

Stelle e lune

Raccogli stelle e lune nella notte
che sa di neve e vento di città,
esprimi desideri che non sai
mentre l'ultima meteora disegna
in cielo il suo brevissimo arco, effimero
come il cuore cancellato dall'onda.

Domani è solo un guscio di conchiglia:
raccoglilo e mettilo con gli altri.

 

Sam Skelton, “Catch a falling star”

 

2010

giovedì 7 gennaio 2010

Ora che sono amore

Quando ero fiocco di neve volavo
nell'aria come una piuma per sciogliermi
sui guanti colorati di un bambino.

E quando ero scintilla di falò
mi elevavo nel cielo della notte
fino a confondermi in mezzo alle stelle.

Ora che sono amore mi dilato
nei tuoi pensieri invadendoti l'anima.

 

Nick Palmer, “Red and white maze”

 

2009

mercoledì 6 gennaio 2010

Presenza della neve

La sua presenza segreta nell'aria
è stata un brivido secco
per tutto il giorno, un sentore ghiacciato
che impregnava di sé il vento leggero.

Ora, guardando il cielo che si tinge
di riflessi perlacei sulle ultime
foglie, ho sorpreso la neve iniziare
a cadere, danzando in lievi fiocchi.
 
Fotografia © IgoUgo

2009

martedì 5 gennaio 2010

Bellezza e grazia

La tortora che s'invola dal ramo
sorpresa dal silenzio del mattino
evoca fiori chiari di orchidee,
è la bellezza che si manifesta,
grazia visibile per pochi istanti.

Il cielo sparge secchiate di neve
e promesse di un esteso candore,
rintocchi di campane si disperdono
nell'aria odorosa di calicanti.
La stessa grazia, la stessa bellezza.

 

 

 

Fotografia © White wings

 

2010

lunedì 4 gennaio 2010

Luna dopo luna

La perla luminosa della luna
risplende sul mattino di gennaio,
miracolo sospeso sopra i pioppi
come in certi quadretti giapponesi.

Ieri sera era un bottone cucito ad Oriente,
una notte lontana era una maschera
giallastra che scherniva la mia pena,
un'altra fu il monito dell'amore.

Così, luna dopo luna, si vive.

 

Don Li-Leger, “Lakeside moonrise”

 

2010

domenica 3 gennaio 2010

Nebbie azzurre

Nebbie azzurre sui campi già abbracciano
il sole che cala oltre le colline,
velo di sposa che la terra indossa
per il matrimonio con l'anno nuovo.

Il tramonto è già avvolto in questo bozzolo,
presto si trasformerà in luna piena
a illuminare una sera assonnata
dove galleggeranno pigre nuvole.

Rovagnate, Capodanno 2010


Fotografia © Bluefiles

2010

sabato 2 gennaio 2010

Al 2010

Buongiorno, nuovo anno che mi svegli
con questa luce di perla e cemento
e il canto di un gallo al primo mattino.

Ho fatto un fascio di preoccupazioni
e l'ho bruciato al cuore della notte
per entrare puro nel tuo chiarore.

Sorprendimi con le tue gioie, anno
appena nato, e sii molto clemente
con le tue inevitabili sconfitte.

 

Fotografia © DR

 

2010

venerdì 1 gennaio 2010

Primo gennaio

Gennaio fiato di nebbia dissolto
nel sole che come un mago tramuta
lastre di ghiaccio in pozzanghere scure.

Gennaio è il nuovo anno e la sua incerta
andatura di bambino, la pace
e la speranza ancora in ogni cuore.

Dicembre se n’è andato con il suo
calendario e quello che rimane
sono pagine bianche di un diario.

 

Fotografia © Henri Bonell/Flickr

 

1991