venerdì 28 novembre 2008

L'oro del ricordo

Nella luce deserta degli specchi
danza la polvere in coni sottili
- piccole schegge di giorni perduti
conservano memorie sfilacciate,
tessere indecifrabili di puzzle.

C'è un frammento di te, un risveglio giallo
che infiamma il cuore nudo del mattino,
lascia il profumo verde dei capelli
alle lenzuola ancora aggrovigliate.

E niente più: tutto risuona falso
o fuori posto come nei solai,
nei vecchi ripostigli abbandonati.
Ciò che risplende è l'oro del ricordo.


Gustav Klimt, "L'albero della vita"


2006

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Dalla lettura, ne deriva un taglio ancor più profondo e doloroso...quell’osservare “l'oro dei ricordi” in quell'affetto. Si avverte l'empatia necessaria a comprenderla. Ora con il duro distacco che ha il rumore di una fuga e il sapore di una condanna – è ancor più dolente, Ami. Poiché, nella distanza sopraggiunge la sera…è si fa memoria…una memoria che approva e sottoscrive ancora “l’affetto” che riprodotto fedele nelle piccole schegge di vita vissuta, delibera (quasi a condanna) il ricordo
E’ la sfera dei sogni, insindacabili, e a conferma di ciò, si avverte, una nostalgica infelicità …scritta con il solo cuore. Tu sei magnifico Ami. Ed io, non sono certa, di aver riprodotto qui, le emozioni provate. Ad ogni modo, il mio affetto non fa più notizia. Grande Renoir.

DR ha detto...

Forse sarà l'animo femminile, così intuitivo, ma hai colpito in pieno con il tuo articolato commento: la memoria ripropone amore come oro, ma è oro matto, di quello che fa bigiotteria. E per di più l'oblio lo ha infranto con il passare del tempo e lo ha accatastato tra gli oggetti polverosi di un solaio (alla Gozzano, devo ammettere un omaggio alla scena dell'abbaino tra l'Avvocato e Felicita...)

Occorre quindi non solo lucidare, ma anche ricostruire e questo è il lavorio difficile della memoria.