sabato 4 ottobre 2008

La calda poesia dell'autunno

Sciaborda il lago con voce di sole.
Seduta sulle antiche pietre tu
sfogli la calda poesia dell'autunno.
La brezza soffia lieve e ti accarezza
le spalle ancora nude offerte al giorno.

Un gabbiano passeggia solitario
sul muro tiepido del porticciolo:
ne osservi il becco arancione, il piumaggio
e ne invidi la libertà infinita.


Edward Cucuel, "Le vele"


2008

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"dimmi fin dove salta il mattino - dimmi fin quando dorme colui che intrecciò le vastità d'azzurro" - di questa splendida poesia - dove trovare i tralci incantati del tuo autunno. Meravigliosa è dire poco. Francaelena

Anonimo ha detto...

"Sciaborda il lago con onde di sole"...che incipit stupendo - e l'immagine abbinata è più che perfettamente idonea, allo svolgersi descrittivo e lievemente sognante dei tuoi versi.

DR ha detto...

@Franca: Grazie, lo sai quanto io ami l'autunno. Ma credo che lì alla Rocca, immersa nei colori te ne rendi conto anche tu...

@Luciana: Sono un po' ottocentesco a volte, gozzaniano. Amo le buone cose perdute... La poesia è ambientata a Corenno Plinio.