mercoledì 7 maggio 2008

Tempo d'amore

È fluido che ipnotizza quel tuo amore,
un bagliore violento che stordisce.
E, come il viaggiatore sente il mare
nel sangue ancora prima di avvistarlo,
ti avverto in me come un’agitazione.
Chiudo gli occhi e rivedo le lagune,
le sagome di case sulle isole:
non vedo più quella lavagna nera,
quell'infinito vuoto come spazio.
I tuoi occhi vedo, perché l'amore
ha il tuo sguardo smarrito nel crepuscolo.

E la parentesi aperta quel giorno
contiene ancora cifre, segni e lettere
e ancora assomma e moltiplica, vive
insomma, anche se talora divide.
Non ha trovato la gemella opposta
che significa fine - non l'omega -
ed è. Da questo minuscolo verbo
prende linfa e respira, come fiume
percorre la pianura, qui impetuoso
e travolgente, là breve rigagnolo
che a malapena scorre tra le pietre.

Un giorno romperà gli argini e tu
dovrai serrare la porta del cuore
o spalancarla, lasciarti invadere:
sarà tempo d'amore, tempo di te.




Jack Vettriano, "Back where you belong"


2002

2 commenti:

Unknown ha detto...

Vettriano è stato il mio calendario 2006, Back Where you belong il mese di novembre

La tua poesia si fà più acuminata, daniele, sanguinolenta

DR ha detto...

È un periodo di ricerca, di vaste letture, di aperture.

Costruisco, elaboro, vado alla radice e probabilmente questo comporta anche sofferenza...